HomeNotizieCULTURA & SPETTACOLICronache dal futuro: quando sulle coste del Molise ci saranno i fiordi

Cronache dal futuro: quando sulle coste del Molise ci saranno i fiordi

Questo lo scenario che compare nel libro ‘Viaggio nell’Italia dell’Antropocene’, che il filosofo ed evoluzionista Telmo Pievani e il geografo Mauro Varotto ambientano nel 2786. Quando si potrà andare al mare a Milano e Roma sarà una metropoli tropicale. Mentre Termoli e Campomarino avranno paesaggi di tipo scandinavo


CAMPOBASSO. Il primo fu Goethe, che tra il 1813 e il 1817 pubblicò il suo ‘Viaggio in Italia’. Cronaca del Gran tour – nel Settecento era una passione –  compiuto tra il 1786 e il 1788.

Il Bel Paese di 250 anni fa non è lo stesso di oggi e non è lo stesso di quello che sarà mille anni dopo l’epico viaggio dello scrittore tedesco. Quando i milanesi potranno andare al mare ai lidi di Lodi, Roma sarà una metropoli tropicale, mentre Padova e le città della Pianura padana saranno completamente sommerse.

Al contrario, le coste di Marche, Abruzzo e Molise assumeranno l’aspetto dei fiordi. Con l’immagine di Termoli e Campomarino così simile all’aspetto delle insenature scandinave.

Scenari del tutto originali, quelli che compaiono in un libro ambientato nel 2786 – mille anni dopo, appunto, il ‘Viaggio in Italia’ di Goethe – del filosofo ed evoluzionista Telmo Pievani, insieme al geografo Mauro Varotto.

Un libro dal titolo ‘Viaggio nell’Italia dell’Antropocene. La geografia visionaria del nostro futuro’, nel quale gli autori immaginano in che modo i cambiamenti climatici potrebbero trasformare la Penisola nel futuro. Ponendo l’interrogativo: come sarà, se non riusciremo a invertire la marcia, il Paese in cui abitiamo? Città per secoli rivali come Lucca, Pisa e Livorno ormai condivideranno lo stesso amaro destino: sommerse dall’onda dell’Antropocene.

Analisi scientifica, fantascienza e giocosità picaresca – questo il senso dell’opera – prefigurano alcuni degli scenari che ci attendono se la nostra azione rimarrà sorda ai moniti di studiosi, scienziati e organizzazioni internazionali, al loro invito a invertire la rotta, riflettendo sulle ricadute climatiche e ambientali del nostro attuale modello di sviluppo e stile di vita”.

Tappa dopo tappa, al viaggio di Milordo – alter ego di Goethe – farà da contraltare l’approfondimento scientifico che motiverà, con dati e previsioni, le ragioni del cambiamento territoriale – illustrato, per l’occasione, con una serie di mappe dettagliatissime create da Francesco Ferrarese.

Uno scenario giudicato per fortuna ancora irrealistico, ma utile a far comprendere che l’assetto ereditato del nostro Paese non è affatto scontato e che la responsabilità di orientarlo in una direzione o nell’altra è tutta nostra.

C.S.

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