“Larino mia”: la poesia-omaggio di Adolfo Stinziani alla città frentana

Un appello alla rinascita, soprattutto culturale, dell’antica città contenuto nell’antologia poetica “Percosi”, presentata da Anna Sciacovelli. GUARDA LA FOTOGALLERY


LARINO. Dopo alcuni anni dalle mie ultime pubblicazioni in Brasile e in Italia, ho raccolto in questa Antologia una selezione di poesie inedite, già pubblicate o che hanno ricevuto premi e riconoscimenti.

Il titolo di questa mia recentissima pubblicazione è stato pensato e adottato, non a caso, per sottolineare la mia evoluzione artistica e poetica. Questo periodo, così difficile e di chiusura imposta, per me è stato paradossalmente un “buon viatico” che ha contribuito, in maniera determinante, alle mie ulteriori riflessioni esistenziali che ho voluto declinare in versi e che con questa pubblicazione mi propongo di condividere.

Alcune poesie, come “Il nemico invisibile” , “Forse tornerà” e “Il sole del domani” sono nate per l’appunto in questi mesi e sono lo specchio di questa nuova realtà che stiamo ancora vivendo.

La poesia “Larino mia”, è uno dei cardini di tutto il florilegio dei miei componimenti , un omaggio alla mia cittadina ma anche un accorato appello alla stessa a rinascere, soprattutto culturalmente.

Inoltre, questa poesia, mi ha ispirato un’opera d’arte visiva: una stele di marmo su cui l’amica e collega scultrice Valeria Vitulli ha inciso i miei versi; essa evoca le antiche epigrafi larinesi, ma è soprattutto un tributo alla Città Frentana, infatti la Stele è stata donata al Comune di Larino ed è affissa nel Palazzo Ducale.

Anna Sciacovelli si è offerta come amica e professionista di presentare, purtroppo non ancora in presenza, questa mia recente pubblicazione.

oetessa, pittrice e scrittrice è al suo diciottesimo libro, èè autrice di una ricca produzione teatrale, rappresentata in Italia e all’estero e da alcuni anni si interessa anche di teatro per ragazzi.

A. Sciacovelli, in arte Scilla, è nata a Bari, dove vive e opera, ha collaborato e collabora alla stampa quotidiana con saggi, articoli e recensioni che trattano in particolare l’arte contemporanea.

Non posso che ringraziarla con tutto l’affetto e la stima che da tempo ci lega e per aver saputo “leggermi” in maniera così ineccepibile.

Vi lascio alla lettura della sua presentazione:

Ho visto un fiume di colori scorrere, mentre la gente trainava pesi sulle spalle curve dal tempo. L’incanto e il disincanto della natura spinge l’uomo a isolarsi sempre più, nel nostro secolo, viviamo questo isolamento anche interiore.

Allora l’uomo, inerme, cerca emozioni diverse e come appiglio sceglie spesso la pittura, la scultura, la scrittura, per vivere emozioni intense, con il fascino del silenzio, che non distrugge le emozioni più intense.

La lettura delle poesie di Adolfo Stinziani mi esorta a scrivere e a parlare di un artista “a tutto tondo”, nei suoi versi noto un lavoro di cesello, che si avvicina notevolmente al suo vivere quotidiano, le sue poesie si lasciano leggere senza infingimenti, parlandoci di uno scenario attuale, senza rammarico del passato.

La sua è una ricerca di totale libertà, non solo in senso fisico ma anche spirituale, quasi un bisogno costante di purificazione, di apertura agli altri, una profonda ricerca interiore, di luce nuova. Adolfo trova i suoi versi nella quotidianietà del vivere, coniugando la congiunzione fra il linguaggio orale e la valenza della tradizione, dalla quale si evince la sua reale poetica, a tratti interiore, dove con la sublimazione della parola erompe la gioia dell’attuazione e la completezza del suo vivere.

L’artista e poeta Adolfo Stinziani cerca e trova nella natura il punto di partenza e nel contempo quello di arrivo. La sua esplorazione culturale non è solo semplice ed esplicita, ma diventa, a mio modesto parere, una vera sfida linguistica.

Il suo è un totale coinvolgimento sinestetico, che riesce ad esprimere anche quando scrive del suo quotidiano, dei suoi interessi, della tradizione locale, che non sono mai dei “semplici” happenings, quel moderno mostrarsi a ogni costo.

Il suo percorso di artista passa attraverso una riflessione dominante, che lo rende cauto, così riesce a cogliere aspetti della vita, quella più vera, che provocano sensazioni affascinanti, emozioni che traduce in messaggi per l’umanità, colta nello spasimo del suo malinconico languire, nell’attesa di un domani migliore.

Adolfo porta in sé l’armonia di vivere, il soffio personale della vita, nell’arco mutevole del giorno e riesce a superare le angherie del quotidiano scrivendo poesie, che sembrano apparizioni di un paesaggio solare rattenuto da una decrepita cornice.

Il processo delle sue riflessioni può essere lento o veloce, considerando che egli ogni qualvolta riprende a scrivere, la sua poesia prende un nuovo corso , e un nuovo modo di porsi, quindi ritoccata e modificata completamente, cambiata anche nelle parole ma non nella sostanza quella poesia prende un percorso sempre diverso ma anche attuale e valido nella sua interezza.

Nelle sue frasi c’è un preciso coordinamento di parole, sin dai primi versi emergono le certezze e le incertezze della vita, il proprio trascorso di esperienze personali, le sue priorità, il suo essere poeta.
Nel complesso dei suoi scritti mette in evidenza un carattere positivo, il tutto prende forma da una ideologia chiara di partenza, mettendo in risalto il proprio sentire.
Traccia con segno preciso un domani migliore, quasi a voler lacerare il silenzio della notte, che deve ancora affrontare.

La ricercatezza delle parole e delle frasi segue un ritmo di estrema scorrevolezza, il poeta Adolfo Stinziani spesso si sofferma sul condizionamento del vivere quotidiano, una paura che lo tormenta silenziosamente, senza far conoscere al lettore minutamente le traversie di ogni giorno.

Senza il filo di Arianna, in un intricato labirinto di giorni, Adolfo riesce a volare in alto, giorno dopo giorno, nel suo “cielo limpido”, e spesso vorrebbe rompere i lacciuoli della sua umana esistenza, defilarsi da questa oscura società che non riesce a comprendere interamente la sua anima poetica.

Anna Sciacovelli

 

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