HomeNotizieCULTURA & SPETTACOLILa Nottataccia, il molisano Salvatore Romano occupa la sede di RaiPlay

La Nottataccia, il molisano Salvatore Romano occupa la sede di RaiPlay

Il chitarrista campobassano è tra i protagonisti del programma tv con il quale, dal 29 settembre, musicisti e attori denunceranno, attraverso lo spettacolo, il disinteresse per le loro categorie: “Qui non ci fanno più suonare”.


di Maurizio Cavaliere

C’è anche il chitarrista campobassano Salvatore Romano, da anni molto attivo nella Capitale, tra i musicisti che hanno occupato la sede di RaiPlay in via Asiago a Roma. Un’occupazione ben congeniata, con il beneplacito della tv di Stato, ma tutt’altro che prestestuosa visto che alla base della trasmissione di cui Salvatore e altri importanti artisti italiani saranno protagonisti dal 29 settembre proprio su RaiPlay, c’è una motivazione serissima.

“Occupiamo perché il presente e il futuro di noi musicisti che suoniamo dal vivo è cupo, mlto cupo – dice – Ma lo faremo in modo creativo e divertente”. Dal 2010, Romano è parte integrante dell’Orchestraccia, collettivo di artisti che annovera musicisti e attori di grande qualità e notorietà come Marco Conidi e Guglielmo Poggi per citarne un paio. Conidi e Poggi che insieme a Paolo Logli, della Rai, sono anche gli autori della trasmissione-denuncia, potremmo definirla così, il cui titolo, per giocare con le parole è tutto un… programma: La Nottataccia.

nottataccia

Nottataccia e Orchestraccia da non intendere come dispregiativi, in questo caso: sono invece un richiamo ironico al ‘momentaccio’ di cui Salvatore Romano e i suoi colleghi parleranno attraverso i linguaggi che conoscono meglio: la musica e l’intrattenimento.

Tra sketch, intermezzi musicali e performance, si argomenta sulla  ‘notte’ della musica live. Oggi i ‘big’ del settore non hanno patito le restrizioni causate dal Covid, ma i tanti che insegnano e lavorano con i concerti qualche problemino lo hanno avuto. Il Covid ha messo quasi tutti loro all’angolo, così come è avvenuto per tante professioni e categorie di operatori, non solo nella sfera sociale che abbraccia la cultura. E poi, quando nell’anno in corso le attività hanno via via ripreso vita, sia pure con i cavilli imposti dalle norme anti pandemia, la musica, ma pure il teatro e il cinema sono rimasti ancora più indietro, fanalini di coda neanche troppo visibili, se non proprio invisibili, da chi prende le decisioni. “C’è chi con il Covid ha rafforzato la propria posizione – spiega Salvatore – Parlo degli artisti più noti al grande pubblico, ma per altri la situazione è cambiata notevolmente e in peggio”.

L’Orchestraccia si è esibita un paio di volte negli ultimi tempi: il 4 agosto al Teatro di Ostia Antica c’erano 600 persone, tanta gente ma gli appassionati avrebbero potuto essere molti di più se le regole non fossero state così stringenti. Eppure gi assembramenti sono ripetuti, sempre dietro l’angolo. Le decine di migliaia in piazza Duomo per lo scudetto dell’Inter e la fiumana di gente in tutte le piazze d’Italia per la festa azzurra di Euro 2020 ‘gridano’ vendetta.

E allora tanti volti noti del panorama musicale nostrano si schierano in prima linea, o prime time, con l’Orchestraccia.

Nel trailer che pubblicizza la trasmissione al via il 29 settembre si vedono tra gli altri Edoardo Bennato, Gazzé e altri: tutti insieme nella Nottataccia (non per colpa degli artisti) della musica italiana.

“Segnaliamo le disparità di trattamento che ci sono tra grandi concerti e piccole e medie esibizioni” spiega Salvatore. Ci sono stati diversi controsensi nella gestione anti Covid, troppi: categorie agevolate e categorie pesantemente penalizzate.

Con Poggi, Conidi e Romano fanno parte dell’Orchestraccia anche gli attori Luca Angeletti e Giorgio Caputo, Angelo Capozzi (chitarra), Gianfranco Mauto, Alessandro Vece (violino), Allessio Guzzon (tromba), Claudio Mosconi (basso) e Fabrizio Fratepietro (percussioni). Indosseranno le loro tute da lavoro e a volte delle maschere, come anonimi occupanti di suolo pubblico. Si divertiranno, faranno divertire e, soprattutto, ‘suoneranno’ un messaggio importante, dal 29 settembre su RaiPlay, non più soli nella Nottataccia della terza Repubblica… dell’arte.

 

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