HomeNotizieCULTURA & SPETTACOLIGabriele, musicista molisano nel mondo: “Ma Lupara resta il paradiso”

Gabriele, musicista molisano nel mondo: “Ma Lupara resta il paradiso”

Il contrabbassista ha 32 anni e vive in Polonia: è tornato in regione per lo spettacolo di domani sera all’ex Gil, con il suo ‘bassetto’ uno strumento che ha duecento anni di vita, comprato in un Museo di Graz che stava per chiudere. Qui suona un brano nella nostra redazione!


di Maurizio Cavaliere

L’amore e il lavoro l’hanno portato in Polonia, dopo una lunga parentesi in Germania e Austria. Ma Gabriele Basilico 32enne contrabbassista molisano non disdegna di tanto in tanto un ritorno nell’amata Lupara, il paese in cui ha vissuto per 18 anni.

E’ il caso della ‘puntatina’ di questi giorni, in occasione dell’esibizione ad About the future, Festival di Art, Technology & Scienze al via oggi pomeriggio all’Auditorium del palazzo ex Gil di Campobasso. Gabriele concluderà la manifestazione domani sera alle 21 con ‘Maskless’, concerto solo & live electronics e videoart con la collaborazione della ballerina Lucyna Zwolinska.

Con uno sguardo agli orizzonti della cultura musicale e dell’alte multiforme nordeuropea, che è anche un po’ la missione di ‘About the future’ organizzato dal fratello Luca, e una doverosa incursione nel suo passato di giovanissimo suonatore di fisarmonica nella desolata ma ospitale provincia molisana, abbiamo indagato sul presente di questo virtuoso del contrabbasso e del ‘bassetto’. Cosa sia l’ultimo strumento citato è proprio lui a spiegarlo: “Beh – racconta seduto sui bordi della fontana, sotto il sole di piazza Municipio – parliamo di un cimelio che ho comprato da un Museo di strumenti musicali che stava per chiudere nei pressi di Graz, in Austria. E’ un contrabbasso così piccolo da sembrare un violoncello. Ha oltre duecento anni e non poteva essere dimenticato chissà dove. Così l’ho fatto rimettere a posto dal mio liutaio di Pescara ed eccomi qui, pronto a suonarlo”.

Con il suo ‘bassetto’ salirà sul palco dell’auditorium ex Gil per uno spettacolo concepito durante il lockdown, che rappresenta il ritorno da musicista in Molise dopo ben 10 anni. “Il progetto si chiama Maskless perché ho deciso di mettermi a nudo e mostrare tutte le anime della mia musica: dal jazz alla classica, all’elettronica. Userò lo strumento acustico, accompagnato dai supporti elettronici, dai pedalini ai software per la produzione musicale, alla proiezione di contenuti video”.

Per Gabriele si tratta di un nuovo atteso e potente ritorno al contatto con il pubblico, quel senso di condivisione così magico ed essenziale per l’artista: “La pandemia ci ha portato in una dimensione quasi opposta rispetto a quella naturale. Ci siamo ritrovati senza pubblico e senza occasioni di incontro, quindi la creatività ha spinto il lavoro del musicista oltre, proprio per dare un senso alla nostra professione”.

Nuove esperienza ‘fatte in casa’ dunque, dopo aver viaggiato tanto per il mondo, con i gruppi di musica da camera o in tournée. Nel frattempo il rapporto con il Molise e con il paesello d’origine non si è interrotto, anzi: “Lupara per me è il paradiso terrestre, ci sto bene, ma purtroppo quando finisci la scuola e suoni uno strumento in Molise, spesso devi prendere la decisione sofferta di partire, così da trasformare quella passione in lavoro vero”.

Gabriele Basilico da Lupara vive ora una fase di evoluzione e di speranza: lavora tanto e bene, ma attende ancora l’occasione dell’esibizione da solista. Arriverà pure quella, naturalmente. E lui, emigrato molisano ed emblema di quel professionismo (musicale nello specifico) che la nostra terra esporta di continuo, proseguirà la sua ricca esperienza di vita in Europa e nel mondo, a partire già da questo weekend, con due concerti programmati per sabato e domenica in Germania.

Per chi volesse avere un saggio della sua arte, consigliamo lo spettacolo di domani sera all’ex Gil. Brani di Bach per violoncello solo, pezzi suoi, un brano di Miles Davies del quale ha campionato la voce, un altro di Sting: tra classica, elettronica, pedalini analogici e live looping sarà un bel sentire. Il suo contrabbasso sarà la costante di uno spettacolo diverso… about the future, si diceva. Nel frattempo ci ha (ri)lasciato questa intervista che si conclude con un suo brano, eseguito al volo nella nostra redazione: è un’opera di Marin – Marais, compositore alla Corte di Luigi IV, quasi un brano pop per quei tempi, a proposito di passato e di futuro, ma non ditelo ai puristi…

 

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