HomeNotizieLavoro e bandiConsigli per fare una buona impressione al colloquio di lavoro

Consigli per fare una buona impressione al colloquio di lavoro

Scrivere un curriculum efficace è solo il primo passo da compiere lungo la strada che conduce al conseguimento di un nuovo lavoro. Se il cv dà i suoi frutti, infatti, lo step successivo è quello del colloquio con i recruiter: quasi un terno al Lotto, nel senso che ci si mette in gioco in pochi minuti, un breve lasso di tempo nel corso del quale è essenziale apparire professionali e destare una buona impressione. In che modo? Mettendo in evidenza la propria professionalità e cercando di fare la differenza senza eccedere.

Il giusto approccio per un colloquio di lavoro

Si deve quasi mettere in pratica l’arte della seduzione, allo scopo di convincere i propri interlocutori. Come in uno speed dating, nel giro di pochissimo tempi si deve essere bravi nel lasciare il segno. Uno dei consigli degli esperti è quello di non mostrarsi come disperatamente bisognosi di quell’impiego, ma piuttosto di farsi desiderare: una nuova assunzione deve essere il frutto dell’incontro tra due volontà comuni, quella dell’azienda e quella del lavoratore; non un favore che il datore di lavoro fa al candidato.

Imparare ad essere spontanei

Ovviamente si tratta di un paradosso, ma imparare ad apparire spontanei è uno dei segreti per il successo in questo ambito: essere sé stessi paga sempre quando si affronta un colloquio di lavoro, anche perché permette di farsi notare rispetto agli altri candidati e di distinguersi. Mostrarsi sicuri di sé, poi, è sinonimo di autostima, ma a condizione di non eccedere. Ovviamente non è raccomandabile dire il falso, millantando di essere bravi o competenti in settori di cui si sa poco o nulla. Se sottovalutarsi è sbagliato, si rivela un errore altrettanto grave quello di sopravvalutarsi. Per esempio, chi è consapevole di essere carente in ambito informatico dovrebbe ammetterlo, perché la trasparenza e la sincerità sono doti apprezzate e, inoltre, si ha sempre tempo per imparare sul campo ciò che non si sa. Certo, l’importante è che non ci si sia candidati per il ruolo di programmatori.

La reputazione su Internet

La cura della reputazione digitale è un aspetto decisivo per il successo di un colloquio di lavoro: ciò vuol dire prestare la massima attenzione ai commenti che vengono lasciati sui social network, ma anche alle foto e ai post che vengono pubblicati. Una vetrina molto importante, al giorno d’oggi, è offerta da LinkedIn: vale la pena di sfruttarla per mettere in risalto non solo le proprie competenze tecniche, ma anche i propri interessi, i propri hobby e le proprie esperienze. Se si gestisce un blog personale, perché non menzionarlo? Idem per il volontariato, la capacità di suonare uno strumento musicale, e così via. Tutti questi plus contribuiscono a dare l’idea di una persona attiva dal punto di vista mentale, elastica e versatile, in grado di relazionarsi senza difficoltà con le persone.

L’abito fa il monaco

Non è vero che l’abito non fa il monaco: se ci si accinge a prendere parte a un colloquio di lavoro, è a dir poco essenziale curare il proprio look. Senza eccedere, sia chiaro. La scelta dell’outfit deve essere improntata alla sobrietà e al comfort, senza sconfinare nel grigiore o in un abbigliamento troppo casual. Un make-up molto pesante è sconsigliato per le donne, ma un filo di trucco è sinonimo di cura dei dettagli.

Come arrivare a un colloquio di lavoro

Questi, dunque, sono alcuni degli accorgimenti che è consigliabile mettere in pratica in previsione di un colloquio di lavoro. Ma che cosa si può fare per aumentare le probabilità di ottenerlo, un colloquio? Uno degli strumenti di cui ci si può servire è il sito applavoro.it, una piacevole novità del settore che si basa sulla meritocrazia. Questo portale, infatti, propone una classifica dei migliori lavoratori del nostro Paese che fa riferimento alle recensioni lasciate da colleghi e aziende sui professionisti che hanno creato un profilo.

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