HomeNotizieLavoro e bandiTutto quello che c'è da sapere sulle scarpe antinfortunistiche

Tutto quello che c’è da sapere sulle scarpe antinfortunistiche

Chi effettua lavori ad alto rischio sa perfettamente cosa siano i DPI, acronimo che sta per Dispositivi di Protezione Individuale. Questi sono indumenti, accessori e attrezzature indispensabili per ridurre il rischio di incidenti sul lavoro. In realtà non si parla di azzerare il rischio, poiché vi sono molti fattori che entrano in gioco, tuttavia una protezione aggiuntiva può fare la differenza in caso di incidenti, per questo motivo in molti lavori è obbligatorio utilizzare i DPI e le aziende che non si adeguano potrebbero andare incontro a seri problemi con la legge. Vediamo dunque insieme tutto ciò che c’è da sapere sui DPI in grado di proteggere i piedi, ovvero le scarpe antinfortunistiche.

Scarpe antinfortunistiche

Queste rientrano tra i DPI e sono calzature specifiche che non solo devono essere confortevoli, per sostenere il lavoratore durante la giornata, ma anche ridurre potenziali fattori di rischio per i piedi, da quelli meccanici come lo schiacciamento, scivolamento, perforazione, taglio oppure urto, fino a quello biologico e fisico, quindi contro prodotti chimici e le intemperie qualora si lavori all’aria aperta.

Come sono costruite

Non esiste una sola tipologia di scarpa antinfortunistica, questo perché scarpe specifiche sono rivolte a lavori diversi. Per esempio gli utenti che lavorano in un’officina meccanica difficilmente avranno bisogno di scarpe che proteggano da rischi biologici ma, piuttosto, necessiteranno di scarpe resistenti a incidenti di tipo meccanico. Allo stesso modo, chi lavora in un magazzino all’aperto avrà bisogno di scarpe che tengano i piedi al caldo anche durante il periodo invernale, evitando che l’acqua piovana penetri all’interno. La scelta delle scarpe antinfortunistiche più adatte ricade sul datore di lavoro, che dovrà fornire ai propri dipendenti il DPI più adeguato alla mansione.

Le scarpe antinfortunistiche sono catalogate in una tabella: quelle nella fascia SB hanno requisiti minimi, ovvero un puntale in metallo o materiale resistente fino a 200 joule, una tomaia in pelle e una suola resistente agli idrocarburi, per evitare lo scivolamento; quelle S1 presentano in aggiunta antistaticità e assorbimento degli shock al tallone; in fascia S2 troviamo le scarpe antinfortunistiche impermeabili; S3 presentano anche una lamina antiperforazione e una suola scolpita per una maggiore presa su qualsiasi tipo di terreno; S4 e S5, infine, hanno caratteristiche specifiche come la resistenza all’immersione.

Nomenclatura

Oltre alle categorie viste precedentemente, le scarpe potrebbero avere lettere aggiuntive che spiegano immediatamente le loro caratteristiche: P sta per la resistenza alla penetrazione, A sta per calzatura antistatica, E per assorbimento dello shock, C per la conduttività, CI per l’isolamento dal freddo, HI per la resistenza al caldo, WR è l’abbreviazione di “waterproof”, M per la protezione aggiuntiva del metatarso, AN per la caviglia, HRO per la suola resistente al calore superiore a 300° centigradi.

Se il lavoratore non vuole indossarle

Talvolta i dipendenti sottovalutano l’utilità delle scarpe antinfortunistiche e, per non indossarle, potrebbero presentare dei certificati medici che attestano l’impossibilità di usufruirne. In alcuni casi ciò è naturalmente vero, tuttavia le scarpe sono realizzate con la massima attenzione, pertanto il lavoratore non può rifiutarsi di indossarle a meno che non vi siano delle vere e proprie motivazioni alla base.

Il datore di lavoro, per tutelarsi da questo atteggiamento può spostare temporaneamente il lavoratore in una mansione dove non c’è l’obbligo di indossare le scarpe, soprattutto se si tratta di un problema transitorio; in caso contrario è possibile anche avvalersi dell’interruzione del rapporto lavorativo poiché il datore di lavoro è responsabile della salute e dell’incolumità dei propri dipendenti quando questi svolgono le proprie mansioni.

Scegliere le proprie scarpe antinfortunistiche

In alcuni lavori non è richiesto utilizzarle, tuttavia alcuni utenti si sentono più sicuri indossando delle scarpe che riescano a proteggere i piedi da pericoli di schiacciamento o cadute accidentali. Qualora vogliate acquistare da voi un paio di scarpe antinfortunistiche, ecco una lista dei migliori prodotti attualmente in vendita sul mercato.

Sostituire le scarpe antinfortunistiche

Generalmente queste calzature devono essere sostituite ogni sei mesi poiché si usurano come ogni altra scarpa. Naturalmente, bisogna tener conto dell’uso che se ne fa, per esempio alcuni lavoratori le indossano solo ed esclusivamente quando devono svolgere incarichi specifici, questo dunque ne allungherebbe la vita. Tenendo però conto di un uso quotidiano intenso, bisogna avvertire il proprio datore di lavoro quando si avvicina la data di scadenza indicata dal produttore.

È assolutamente sconsigliato provvedere a modifiche fai da te alle scarpe, magari per riparare la tomaia danneggiata o la suola consumata. Apportare qualsiasi tipo di cambiamento alla scarpa venduta dal produttore significa interferire con gli standard qualitativi, pertanto non potrà più essere considerata un DPI e indossarla non vi tutelerà in caso di problemi.

 

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