Un 38enne è ricoverato in terapia intensiva mentre sono state messe in quarantena circa 60 persone entrate in contatto con lui, tra cui la moglie e un amico per i quali si sospetta il contagio. Intanto, in Ucraina è caccia all’untore
Positivo al test del coronavirus, versa in gravi condizioni nel reparto di Terapia Intensiva dell’ospedale di Codogno un 38enne del Lodigiano. L’uomo – come riferiscono Ansa e TgCom24 – non è stato in Asia ma, agli inizi di febbraio, ha cenato con un amico rientrato dalla Cina, il quale, anche se asintomatico, è ora in isolamento all’ospedale Sacco di Milano. Sessanta persone entrate in contatto con il 38enne sono invece state poste in quarantena, tra cui la moglie e un amico per i quali si sospetta il contagio. al Welfare della Regione Lombardia, Giulio Gallera, ha inoltre garantito che “sono stati già effettuati tutti gli accertamenti diagnostici necessari sui medici, gli infermieri e i pazienti dell’ospedale dove il paziente contagiato si è presentato. Il pronto soccorso era già stato chiuso a scopo precauzionale”.
Intanto, la psicosi non ha confini. In Ucraina si è scatenata una vera e propria caccia all’untore. Una folla inferocita ha lanciato sassi contro alcuni pullman che trasportavano 70 persone, tra cittadini ucraini e stranieri, rimpatriati di ritorno da Wuhan e tutti negativi al test del coronavirus. L’episodio di follia sarebbe riconducibile ad una fake news secondo cui il ministero della Salute avrebbe affermato che i passeggeri avevano contratto la malattia.
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