Coronavirus e viaggi: ecco le risposte alle domande più frequenti

I consigli per chi decide di spostarsi in questo periodo caratterizzato da forti timori e paure


Viaggiare al tempo del Coronavirus: scelta non facile in questo periodo caratterizzato da ansie per paure per la diffusione, anche nel Nord Italia del COVID-19.
Per questo di recente il New York Time in un articolo ha fornito le risposte più frequenti poste dai lettori. Il servizio è stato poi ripreso dall’Agi.

Ho programmato un viaggio lontano dall’Asia. È sicuro andare?
David Eisenman, direttore dell’Università della California, del Center for Public Health and Disasters di Los Angeles e professore di scienze della salute della comunità presso la Fielding School of Public Health ha risposto che “non esiste alcun motivo attuale per saltare un viaggio in un Paese in cui sono stati segnalati pochi o nessun caso del coronavirus”. A questo punto, come suggerisce Bernard Camins, direttore medico per la prevenzione delle infezioni presso il sistema sanitario del Mount Sinai, c’è un solo accorgimento necessario: “Bisogna valutare se partire settimana per settimana, se non di giorno in giorno”.

Una maschera è sufficiente per proteggermi su un aereo?
Per rispondere a questa domanda basta consultare la guida pubblicata online dall’Organizzazione mondiale della sanità; secondo la quale se sei in salute, che tu sia in volo o meno, è opportuno indossare una maschera solo se ti stai prendendo cura di qualcuno con una sospetta infezione da coronavirus. L’organizzazione suggerisce anche di indossare la maschera se si starnutisce o tossisce. Sempre a prescindere dai voli, le maschere comunque sono efficaci solo se utilizzate in combinazione con frequenti lavaggi delle mani a base di alcool o acqua e sapone.

Visto che si tratta di una crisi sanitaria globale, le assicurazioni pagheranno ugualmente eventuali rimborsi per voli cancellati o ai quali abbiamo rinunciato?
No. L’assicurazione di viaggio standard non copre le perdite causate da una crisi sanitaria globale, anche se dichiarata dall’OMS “un’emergenza sanitaria pubblica di interesse internazionale”. L’unico modo per uscirne è aver pagato un’assicurazione prima dell’acquisto del biglietto per l’annullamento dello stesso “per qualsiasi motivazione”. Comunque, se si ha già il biglietto in mano è meglio parlare con il proprio agente di viaggio perché molte compagnie, come scrive sempre Il New York Times, stanno valutando rimborsi caso per caso.

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