Coronavirus: un autorevole studio stima 6 milioni di contagiati in Italia al 28 marzo

I dati resi noti dal Dipartimento Nazionale di Protezione Civile sui contagiati da Covid-19 in Italia sarebbero sottostimati rispetto alla realtà. Una indagine condotta dai ricercatori dell’Imperial College di Londra, rilanciata anche dal virologo Roberto Burioni, parla invece di 5,6 milioni di persone infettate in Italia al 28 marzo


Stando all’ultimo bollettino ufficiale della Protezione Civile dall’inizio della pandemia in Italia il numero complessivo di contagi in Italia ha superato quota 101.739, con un incremento di 1648 malati nella giornata di ieri, rispetto alle 3815 persone del giorno precedente.

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Ma uno studio sull’epidemia di Covid-19 in Europa condotto dagli epidemiologi dell’Imperial College di Londra, che collabora con l’Organizzazione Mondiale della Sanità, getta pesanti ombre sui numeri ufficiali del contagio e stima che in Italia le persone infettate al 28 Marzo sarebbero già 5,6 milioni, vale a dire il 9,8 per cento della popolazione, mentre le misure di distanziamento sociale e contenimento del contagio, secondo il virologo Roberto Burioni, avrebbero già permesso di salvare 38 mila vite. 

A parere dei ricercatori In Italia, come in altri paesi europei,  “le infezioni riconosciute sono di diversi ordini di grandezza inferiori rispetto a quelle reali, soprattutto per la presenza di soggetti asintomatici o con pochi sintomi oltre che alla limitata capacità di fare test”. 

Lo studio dell’Imperial College si basa sull’analisi matematica dei dati forniti quotidianamente dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie circa i decessi legati a Covid-19 in 11 paesi europei colpiti dall’epidemia: Austria, Belgio, Danimarca, Francia, Germania, Italia, Norvegia, Spagna, Svezia, Svizzera e Regno Unito.

“I nostri risultati – spiega Axel Gandy, docente di statistica dell’Imperial College – suggeriscono che gli interventi come il distanziamento sociale o il lockdown hanno già salvato molte vite e continueranno a farlo”. 

Secondo le stime del gruppo, le restrizioni attuate negli 11 Paesi europei “eviteranno 59.000 decessi entro la giornata di oggi. Molte altre saranno evitate se le misure verranno mantenute fino a quando diminuirà la trasmissione. Stimiamo – concludono i ricercatori – che negli 11 Paesi tra i 7 e i 43 milioni di individui siano stati infettati da SarsCoV2 fino al 28 marzo”. 

Che i numeri ufficiali siano sottostimati lo afferma in una intervista rilasciata al Correre della Sera Luca Foresti, amministratore delegato del Centro Medico Santagostino, fisico e matematico, il quale, insieme Claudio Cancelli, sindaco di Nembro, uno dei comuni lombardi più colpiti dall’epidemia, avrebbe dimostrato addiritttura che i decessi causati dal coronavirus sono almeno 4 volte quelli ufficiali.

“Secondo i miei calcoli – ha dichiarato Foresti – gli italiani che hanno contratto il virus al 27 marzo sono almeno 11 milioni e 200 mila. Visto che i casi accertati alla stessa data con i tamponi sono 86.498, significa che stiamo vedendo lo 0,7% dei contagiati reali. E questo succede perché oggi, soprattutto in Lombardia, facciamo i tamponi solo ai sintomatici sufficientemente gravi. Mentre non li facciamo ai sintomatici che stanno a casa, ai medici poco-sintomatici che continuano a lavorare e agli asintomatici”. 

In entrambe le ipotesi avanzate i numeri sono di gran lunga superiori rispetto a quelli resi noti finora dalla Protezione Civile, un elemento per il quale è auspicabile che si faccia chiarezza. 

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