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Coronavirus: regna la confusione sui criteri di accesso al bonus per i lavoratori autonomi

Una giornata di ordinaria confusione. L’Inps prima diffonde una informativa che prevede il criterio dell’ordine cronologico della presentazione delle domande per ottenere l’indennità di 600 euro prevista dal decreto legge ‘Cura Italia’ e successivamente è costretta a fare dietrofront con l’intervento del presidente nazionale Tridico che rassicura: “non ci sarà nessun click day, le domande potranno essere presentate anche dopo il 1 aprile”


A poche ore dall’avvio delle domande sul portale Inps per accedere al bouns di 600 euro, previsto dal decreto ‘Cura Italia’ per lavoratori utonomi e partite Iva, categorie in cui rientrerebbero potenzialmente 5 milioni di italiani, si palesa una beffa che ha dell’incredibile, a maggior ragione perchè le difficoltà del momento imporrebbero serietà e senso di responsabilità da parte delle istituzioni. 

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Come evidenziato da Repubblica.it, il sito Inps, nelle sue istruzioni online, riporta per ogni categoria di lavoratore coinvolto, la stessa dizione: “In ragione di quanto sopra, l’Inps riconosce l’indennità in base all’ordine cronologico di presentazione delle domande”. E la motivazione dipende dai limiti di spesa complessivi imposti dal decreto del governo che ha stanziato circa 3 miliardi di euro a copertura della richiesta. 

Eppure sia il governo che lo stesso Istituto Nazionale di Previdenza Sociale fino avevano dichiarato apertamente che non si sarebbe trattato di un click day e che le domande potevano essere presentate anche dopo il 1 Aprile. Nessun potenziale beneficiario sarebbe rimasto senza la famosa indennità.

Oggi invece si palesa la contraddizione evidente imposta dalle limitate risorse a disposizione del governo, che non bastano affatto a coprire l’intera platea di lavoratori coinvolti. Sorge il dubbio che il governo o chi per esso abbia sbagliato completamente i calcoli e che ci sia accorti troppo tardi dell’errore commesso. Ma la pezza a questo punto è peggiore del buco perchè a rimetterci come al solito saranno i lavoratori, già alle prese con una crisi senza precedenti e per giunta illusi per pochi spiccioli. 

Si annuncia quindi dalle prime ore di domani una valanga di accessi al portale dell’Inps, sperando – ma sembra improbabile – che il server regga alla prova del nove. 

Aggiornamento ore 21: l’Inps ha fatto marcia indietro, rimuovendo la contestata informativa precedentemente pubblicata sul suo sito internet.

Il presidente nazionale Pasquale Tridico ha rassicurato sul fatto che “non ci sarà nessun click day e che le domande potranno essere presentate anche nei giorni successivi al 1 aprile”. 

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