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Coronavirus, ripartenza all’insegna di uscite per fasce d’età: un piano per gli over 70

Le anticipazioni della sottosegretaria alla Salute Sandra Zampa al CorSera. Allo studio del Governo diverse ipotesi per gestire la ‘fase2’


Diverse le ipotesi sul tavolo del Governo per l’organizzazione della cosiddetta ‘fase 2’ dell’epidemia da coronavirus.

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Ed ecco che mentre si procede ad una ripresa delle attività e alla riapertura della gran parte degli esercizi commerciali dal 4 maggio, fermo restando le distanze di sicurezza e la dotazione di mascherine e guanti, si valuta la possibilità di consentire le uscite gradualmente per fasce d’età, con gli over 70 ultimi a poter rivarcare la soglia di casa.

“Per loro — spiega la sottosegretaria alla Salute Sandra Zampa a Fiorenza Sarzanini del Corriere della Sera —dobbiamo prevedere un programma particolare, percorsi che ci consentano di proteggerli dal contagio quando i più giovani ricominceranno a circolare. Però mettendoli anche al riparo dall’afa e dall’isolamento che può avere effetti devastanti a livello psicologico. E dunque un vero e proprio piano di interventi”.

La fase due si presenta alquanto delicata e scatterà solo quando l’ormai famigerato R0 tenderà effettivamente allo zero. A questo punto sarà fondamentale evitare nuovi contagi, pertanto gli spostamenti dei cittadini dovranno essere monitorati da un’App, che andrà a sostituire l’autocertificazione e consentirà di mettere in moto una macchina operativa allorquando, in presenza di un caso positivo al virus, dovranno essere controllati e sottoposti a tamponi i vari contatti del soggetto malato.

Considerato che, i dati aggiornati al 13 aprile 2020 dicono che su 18.641 vittime da Covid-19, 13.408 avevano tra i 70 e i 90 anni, di questi 5.874 tra i 70 e gli 80 anni, saranno le persone che rientrano in tale fascia di età ad essere destinatarie di maggiore attenzione e di interventi specifici. Molti di essi sono stati infettati da parenti asintomatici o con sintomi lievi: figli e nipoti che, probabilmente, ignoravano di aver contratto il Covid. Per questo tale generazione potrà tornare alla vita normale con tempi più lunghi o comunque percorsi diversificati per effettuare gli spostamenti. Tenendo conto altresì di eventuali problemi di salute cronici.

Nel comitato tecnico scientifico c’è il professor Roberto Bernabei, specialista di gerontologia. “Sarà lui — chiarisce la sottosegretaria Zampa al Corsera — a doverci aiutare a disegnare la via di uscita per gli anziani”. La app fornirà le prime indicazioni su quella fascia di popolazione che non potrà seguire il programma comune, «ma —conclude Zampa — un aiuto dovrà arrivare anche dai servizi sociali che conoscono le situazioni di rischio. Anche perché con l’arrivo del caldo dovremo prevedere l’assistenza in apposite residenze e sussidi per chi non avrà la possibilità di vivere in condizioni accettabili”.

 

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