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Coronavirus, Hotel cita per danni il Ministero della sanità cinese: “Ci hanno messo in ginocchio”

Sotto accusa il ritardo nella comunicazione all’Oms dell’emergenza sanitaria. Il ricorso al tribunale di un albergo di Cortina d’Ampezzo. L’avvocato della struttura a Tgcom24: “Siamo i primi a farlo, altri potrebbero seguirci”


Un ‘colpevole’ ritardo nella comunicazione al mondo dell’emergenza sanitaria, che ha avuto ripercussioni gravi su tutti i Paesi da un punto di vista sanitario ed economico: di questo si sarebbe ‘macchiata’ la Cina, il cui Ministero della salute è stato citato in giudizio dinanzi al tribunale di Belluno per danni dall’ Hotel De La Poste di Cortina.
“Per 40 giorni la Cina ha taciuto sull’epidemia da Covid-19 – spiega a TgCom24 l’avvocato che ha curato l’istanza, il barese Marco Vignola – e ora gli albergatori italiani sono in ginocchio. E’ la prima struttura a intraprendere questa strada ma altre potrebbero seguire”.

Secondo il noto albergo il “non aver tempestivamente segnalato all’Oms lo stato del diffondersi del virus e dei suoi gravi effetti letali a cavallo fra novembre e dicembre 2019”, e “non aver assunto i necessari provvedimenti di controllo sugli scali aeroportuali in partenza dalla Cina” hanno causato danni enormi al turismo italiano.

“Nell’atto – ancora TgCom – la Srl che gestisce l’albergo mette sotto accusa il ritardo nella diffusione di informazioni da parte della Cina sull’epidemia per i danni al turismo della nota località sciistica veneta, dove l’albergo aveva registrato il tutto esaurito in vista anche delle finali di Coppa del mondo di sci alpino, fissate dal 18 al 22 marzo 2020 ma poi annullate nell’emergenza Coronavirus. Nella citazione si legge altresì che il 12 marzo è stata disposta la ‘chiusura anticipata dell’hotel e di tutti i servizi connessi’, ‘nel pieno della stagione sciistica invernale’, con ‘conseguenze disastrose anche per il licenziamento dell’intero personale dell’hotel e la disdetta dei contratti di fornitura, così come avvenuto per tutte le altre strutture ricettive ampezzane”.

Si chiede, pertanto, ai giudici di accertare “le gravi omissioni” del Ministero cinese, che “hanno impedito allo Stato italiano una tempestiva assunzione di provvedimenti da adottare di ordine pubblico e sanitario, che sicuramente avrebbero ridotto al minimo il disagio e le conseguenze negative derivanti dal Covid-19”.

 

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