Coronavirus, nemico pubblico n. 1: aggredisce anche cuore e cervello. Il Financial Times: decessi reali superiori del 60 per cento

Secondo l’autorevole rivista ‘Science’ il Covid-19 sarebbe in grado di attaccare tutti gli organi. E per il principale quotidiano finanziario del Regno Unito, i calcoli dei morti sarebbero decisamente per difetto


Un male che colpisce l’intero organismo, agendo in modo diverso da qualsiasi altro agente patogeno.

Il coronavirus resta un rebus ancora per tanti aspetti, tra gli scienziati di tutto il mondo. E non è un caso che il Financial Times si spinga a parlare di un bilancio reale dei decessi superiore di oltre il 60 per cento ai numeri ufficiali, grazie a uno studio compiuto su 14 Paesi dal quale emerge che, a partire dallo scoppio della pandemia, nelle statistiche sulla mortalità si rilevano 122mila morti ‘in eccesso’ rispetto ai livelli normali registrati – valore, questo, non compensato dai 77 mila decessi per Covid-19 attribuiti dalle autorità in questi stessi paesi. Un calcolo per difetto che – se riportato alla contabilità ufficiale a livello globale – porterebbe il bilancio delle vittime di coronavirus dall’attuale totale ufficiale di 201mila morti a un massimo di 318 mila.

Da cosa dipende? Una risposta potrebbe arrivare dalla prestigiosa rivista ‘Science’, che sul proprio sito web riferisce che l’infezione provocata dal nuovo coronavirus Sars CoV-2 “è una malattia sistemica che colpisce l’intero organismo, danneggiando anche vasi sanguigni, reni, intestino, occhi e cervello”, come riportato dall’Ansa.

Quando il virus comincia a diffondersi all’interno dell’organismo, si può rischiare la famigerata sindrome da stress respiratorio acuto, dove i livelli di ossigeno nel sangue crollano e respirare diventa sempre più difficile, portando spesso alla morte. In questo frangente, secondo ‘Science’, si verifica una iperreazione del sistema immunitario, chiamata ‘tempesta di citochine‘, ossia delle molecole che guidano la risposta immunitaria sana, ma che in questo caso lo fanno oltre il necessario perché cominciano ad attaccare anche le cellule che malate non sono. I vasi sanguigni iniziano quindi ad avere perdite, la pressione sanguigna cala, si formano dei coaguli e si può avere un collasso dell’organo.

Non sono immuni, tuttavia, neppure i vasi sanguigni e il cuore, come dimostra il caso di una donna di Brescia, riferisce sempre l’Ansa, ricoverata con i classici sintomi dell’infarto, causati invece dal coronavirus. I danni si estendono anche al sangue con coagulazione e aritmie. E “sono state segnalate anche ischemie nelle dita e nei piedi, dolori e necrosi dei tessuti“.

In sostanza, chi soffre di problemi cardiovascolari come ipertensione o diabete sarebbe più a rischio per questa ragione: il virus ha la capacità di aggredire i vasi sanguigni. Come anche il cervello: numerosi i casi, in tutto il mondo, di encefaliti, crisi epilettiche, perdita di coscienza, dell’olfatto e ictus registrati nelle persone affette dal Covid.19.

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