Coronavirus, Conte alla Camera: possibile allentamento delle misure ma iniziative autonome degli enti locali “illegittime”

Il Premier, con la sua informativa urgente, ha illustrato e difeso le misure decise dal Governo per la Fase 2 dell’emergenza. Poi ha annunciato il ‘decreto Rinascita’


Una forte arringa quella del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, alla Camera dei deputati per ‘difendere’ la liceità e la scientificità delle misure adottate dal Governo, specie con l’ultimo Dpcm sulla Fase 2 dell’emergenza, in ordine al contenimento del contagio da Coronavirus.

Pugno duro del premier nei confronti degli Enti locali determinati ad intraprendere iniziative autonome, con riferimento chiaro alla governatrice della Calabria Iole Santelli che ha già deciso di riaprire ristoranti e bar con tavoli all’aperto: “Non ci sarà un piano rimesso a iniziative improvvide di singoli enti locali – ha detto perentorio Conte nel corso dell’informativa urgente – ma basato su rilevazioni scientifiche. Iniziative che comportino misure meno restrittive non sono possibili, perché in contrasto con le norme nazionali, quindi sono da considerarsi a tutti gli effetti illegittime“.

Da contraltare un’apertura alla possibilità di allentare le misure contenitive per il commercio entro il mese di maggio, ma a certe condizioni. “Se nei prossimi giorni la curva dei contagi non dovesse crescere – ha aggiunto – allenteremo ulteriormente le misure, consentendo l’apertura in sicurezza del commercio al dettaglio, della ristorazione, dei servizi alla persona”.

Tuttavia, Conte, “a costo di apparire impopolare”, è stato chiaro sin dall’incipit: “Il governo non può assicurare in modo immediato il ritorno alla normalità. Questo piano – riferendosi all’organizzazione della Fase 2 dell’emergenza – persegue l’interesse generale anche con misure impopolari, non è un programma elettorale destinato a raccogliere il consenso. Dal primo giorno abbiamo avuto ben chiaro la tutela della salute“.

Di qui il focus sul modus operandi, a partire dal monitoraggio della curva epidemiologica fino agli eventuali provvedimenti in caso di una nuova impennata di contagi. “Nel mese di maggio – ha quindi spiegato il premier – si procederà ad effettuare 150mila test sierologici, un campione verrà selezionato dall’Istat. Dovremo essere pronti a misure tempestive, anche restrittive, in caso di nuova crescita dei contagi. Misure che potranno essere mirate su specifici territori”.

“Ogni decisione del Governo – ha ancora rivendicato e ribadito il presidente del Consiglio – ha basi scientifiche. Il governo ha adottato, da subito, un indirizzo di merito e di metodo che prevede un costante confronto con il Cts“.

Quindi capitolo economia. Con il premier che ha illustrato, in sostanza, il Def e i possibili scenari futuri, anche i più nefasti, per rendere chiara la gravità della situazione e, di conseguenza, la necessità di essere cauti per l’eliminazione del pericolo contagi: “Il Def aggiorna il quadro alla luce dell’emergenza: il Pil dallo 0,6 subisce una contrazione significativa dell’8%, una previsione che sconta la caduta del Pil del 15% nel primo trimestre e si prevede un rimbalzo con una crescita del 4,7 nel 2021. Se il virus persiste, rischiamo una contrazione del rischio Pil fino a -10,4%“.

Ma non solo Def. Conte ha spiegato che “il primo decreto legge riprenderà tutti i provvedimenti del Cura Italia, li prolungherà e rafforzerà. Ci saranno 25 miliardi per le misure di sostegno al lavoro e sostegno al reddito come cassa integrazione, indennizzi per colf e badanti“.

E ancora, in dirittura d’arrivo il bonus turismo: come forma di sostegno alle imprese turistiche e alle famiglie sotto alcune soglie di reddito, “con un bonus da spendere nelle strutture ricettive del Paese”.

Infine, ma non da ultimo, l’annuncio del nuovo decreto Rinascita. “Per offrire al Paese una prospettiva più ampia, strutturale e ambiziosa, – ha dichiarato Giuseppe Conte – il governo intende presentare nei prossimi giorni un secondo decreto legge per la rinascita economica e produttiva dell’Italia […] C’è l’urgenza di riattivare investimenti pubblici e privati con un’agenda pubblica che deve predisporre un ambiente normativo il più favorevole possibile”.

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