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Migranti: si va verso la sanatoria per braccianti, colf e badanti. Ma il Viminale ‘frena’ sui numeri

Trattativa nel Governo per un piano atto a regolarizzare gli ‘invisibili’. Non 600mila, ma circa 300mila persone potrebbero essere sottratte al sommerso. Dem e sinistra favorevoli. Malumori tra i Cinque Stelle. E opposizioni sulle barricate


Da giorni il ministro per l’Agricoltura Teresa Bellanova rilancia la proposta di regolarizzare gli ‘invisibili’, gli stranieri che da anni lavorano in Italia in nero. Quasi 600mila persone.
Ed ora si va verso l’inserimento di tale provvedimento nel decreto di maggio. Ma con qualche limitazione e, dunque, con numeri ridotti. Dal Viminale, infatti, possibile ‘apertura’ per circa 250-300mila persone.
La sanatoria – scrive La Repubblica – dovrebbe riguardare braccianti agricoli, colf e badanti. Perché allo stato attuale è forte la richiesta, specie alla luce dell’emergenza. I campi sono sguarniti e anziani e bambini hanno maggiormente bisogno di assistenza.
Mentre, al momento, resterebbero fuori gli edili irregolari e gli operatori del turismo.

“Non si piò più tergiversare – incalza Bellanova – Se lo Stato non interviene contro il sommerso e l’illegalità, cui questi lavoratori sono costretti, si rende complice del caporalato”. Quindi denuncia la situazione nei ghetti dei braccianti e l’allarme sanitario connesso.
A quanti propongono di impiegare per i raccolti gli italiani, la ministra ha risposto stamane in diretta tv a Mattino Cinque: “Agli italiani – ha spiegato – non è impedito di lavorare in agricoltura ma servono competenza, professionalità e passione perché è un lavoro che richiede una certa quantità di fatica. Quelli da regolarizzare – ha aggiunto, chiarendo il concetto – sono quelli che sono stati utilizzati in tanti anni in agricoltura con imprenditori che li hanno sfruttati e altri che li hanno usati in modo illegale. Sono lavoratori con competenze, gli dobbiamo riconoscere il diritto di lavorare in legalità e dare agli imprenditori la possibilità di non fare ricorso a caporali e al lavoro nero […] Gli italiani disoccupati – ancora Bellanova – devono dare la disponibilità e iscriversi in un centro per l’impiego in una piattaforma di incrocio domanda/offerta e nessuno gli vieta di andare a lavorare. Ma laddove non c’è sufficiente manodopera nei campi dobbiamo trovare una soluzione”.

Pur con una trattativa sui numeri, la ministra avrebbe già incassato il placet delle colleghe Luciana Lamorgese del Viminale, sul cui tavolo – svela sempre La Repubblica – il provvedimento sarebbe già pronto, e della ministra del Lavoro Nunzia Catalfo. A sostegno della sanatoria il Pd, in generale, con Provenzano che parla di “occasione per stroncare l’illegalità”, la sinistra di Leu, i renziani e la Bonino. Mentre malumori sarebbero stati espressi dal Sottosegretario all’Interno Carlo Sibilia, secondo cui la sanatoria “non è una priorità del Governo”.
Sulle barricate, invece, le opposizioni di Meloni e Salvini che gridano ai “favori ai clandestini”.
In ogni caso, il confronto è aperto. Con il provvedimento che appare non più rinviabile.

 

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