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Decreto Rilancio, il bonus baby sitter raddoppia: i beneficiari e le regole per l’accesso all’agevolazione

Il voucher può essere erogato anche in favore dei nonni ma non è compatibile con altre misure. Restano attivi anche congedi parentali e attività in smartworking


Confermato e potenziato il bonus baby sitter nel decreto Rilancio, quale misura atta a sostenere le famiglie nella fase di ripartenza dopo il lockdown da coronavirus. E può essere erogato anche in favore di nonni o altri parenti che di fatto svolgono tale ruolo. Ma non è compatibile con altre misure, tipo congedi parentali o eventuali strumenti di sostegno al reddito di cui eventualmente beneficiano i genitori.

Ed ecco alcuni dettagli.

IL VALORE DEL VOUCHER. L’importo del bonus raddoppia: passa da 600 a 1.200 euro e da 1000 euro a 2000 per le categorie impegnate in prima linea contro il coronavirus passa da 1.000 a 2.000 euro. Una volta ricevuto, può essere usato per pagare una baby sitter o un altro parente registratosi come prestatore di rapporto occasionale sul portale Inps.

Non solo. Può servire a sostenere anche le rette dei centri estivi e dei servizi per l’infanzia sul territorio per bambini e ragazzi tra i 3 e i 14 anni, da giugno a settembre.

I BENEFICIARI. Ne possono usufruire le le famiglie con figli sotto i 12 anni (se disabili, il limite d’età non c’è); se ne può chiedere uno a famiglia e raddoppia per medici e infermieri e per i lavoratori pubblici e privati della sanità, per il comparto sicurezza, difesa e soccorso pubblico. Non è compatibile – come su anticipato – con il bonus nido e con il congedo parentale.

COME OTTENERE IL BONUS. Per poter accedere all’agevolazione bisogna avanzare richiesta direttamente all’Inps tramite sito web. I genitori devono registrarsi come utilizzatori del Libretto famigliare, mentre la baby sitter o la persona che svolgerà tale mansione deve registrarsi come ‘prestatore occasionale’. A quest’ultimo verrà ‘girata’ la cifra corrispondente alle ore di lavoro svolte.

Il bonus non è l’unica misura a sostegno delle famiglie prevista nel Decreto Rilancio. Ci sono infatti: il congedo parentale, che può essere chiesto solo in caso di figli sotto i 12 anni e se entrambi i genitori lavorano, o senza retribuzione e senza rischio di essere licenziati anche per i figli di 16 anni, costretti a casa dalle scuole chiuse; e lo smartworking per chi ha figli fino ai 14 anni. Se ne ha diritto anche senza un accordo individuale, ma entrambi i genitori devono lavorare. Estesi anche i giorni per i lavoratori che usufruiscono dei permessi della legge 104.

I giorni di congedo parentale raddoppiano e passano a 30: da utilizzare entro il 31 luglio e danno diritto ad un’indennità pari al 50% della retribuzione. Lo smartworking è permesso fino alla fine dell’emergenza. Diventano 12 i giorni di permesso per chi usufruisce della legge 104.

Per tali permessi, basta rivolgersi al proprio datore di lavoro.

 

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