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Decreto Liquidità, Fca chiede finanziamento da 6,3 miliardi: è polemica. Il Lingotto: verranno usati in Italia

Il prestito, garantito dalla Sace, avrà durata di tre anni e servirà a sostenere i 16 stabilimenti nel Paese. Conte: “E’ un’azienda italiana che occupa tantissimi lavoratori”. Prodi: “Servono garanzie”


Tra le società che, nei giorni scorsi, hanno avviato l’iter per poter accedere ai prestiti garantiti dallo Stato previsti nel Decreto Liquidità c’è addirittura la Fiat Chrysler. L’azienda, con sede legale in Olanda e quella fiscale in Gran Bretagna, ha chiesto un maxi finanziamento di 6,3 miliardi di euro.

Circostanza che ha inevitabilmente innescato un vespaio di polemiche (anche da parte di Pd, M5S e Azione), proprio per il fatto che la società non ha più la sua base principale in Italia.

Ma tale aspetto sarebbe stato chiarito: i fondi serviranno a sostenere i 16 stabilimenti italiani di Fca. Il Lingotto ha spiegato che “quello appena trascorso è stato un periodo senza precedenti, in cui le azioni tempestive messe in atto per mettere al sicuro dipendenti, famiglie e comunità durante l’emergenza da Covid-19, hanno comportato il totale blocco della produzione e delle attività di vendita di FCA in Italia, con un drastico e inevitabile impatto sul breve e medio termine dell’intero ecosistema automobilistico”.

Il prestito, garantito dalla finanziaria pubblica Sace, – si legge su Repubblica – avrà durata di tre anni e sarà erogato da Intesa San Paolo con un sistema che dovrebbe garantire pagamenti celeri a dipendenti e fornitori della filiera dell’auto.

“A tale riguardo – recita un comunicato di Fiat Chrysler – è stato avviato un dialogo con Intesa Sanpaolo, la maggiore banca italiana, per il perfezionamento di una linea di credito a tre anni, destinata esclusivamente alle attività italiane del Gruppo FCA e al sostegno della filiera dell’automotive in Italia, composta da circa 10.000 piccole e medie imprese, a seguito alla riapertura degli stabilimenti italiani, avviata a fine aprile […] L’entità del prestito è pari al 25 per cento del fatturato italiano del gruppo”.

In merito, il premier Giuseppe Conte, incalzato ieri dai giornalisti in conferenza stampa, ha detto: “E’ un’azienda italiana che occupa tantissimi lavoratori“.

Mentre oggi ha commentare la vicenda è stato l’ex presidente del Consiglio Romano Prodi, ospite della trasmissione “Mezz’ora in più” in onda su Rai3. “Il prestito di 6,3 miliardi di euro chiesto da Fca – ha dichiarato – è legittimo, ma bisogna avere le garanzie che gli investimenti vengano fatti in Italia. Fiat non è più italiana. È assolutamente legittimo finanziare imprese non italiane, ma bisogna avere le garanzie che gli investimenti vengano fatti in Italia. Oggi un quarto della produzione (di Fca) è in Italia, fra pochi mesi sarà un ottavo: bisogna assolutamente fare una politica molto chiara su questo”.

Secondo Prodi, dunque, “bisogna capire qual è la strategia della Fiat sul settore dell’auto, visto che per molti aspetti l’azienda è uscita dal comparto e ha perseguito strategie alternative. Fatte queste valutazioni, – ha concluso – penso che si possano dare questi soldi ma bisogna imporre il rispetto dei patti presi, cosa che non c’è stata in passato”.

 

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