Sul testo del provvedimento e sui suoi emendamenti è stato posta la questione di fiducia, che sarà votata oggi. Contrarie le opposizioni: dibattito strozzato
La Camera dei Deputati ha approvato un emendamento del decreto imprese, i cui tempi di conversione in legge sono stretti (il governo ha posto alla Camera la questione di fiducia sul testo, che sarà votata oggi), che prevede l’applicazione delle condizioni più favorevoli previste per i mini-prestiti fino a 25mila euro anche a chi i soldi li ha già ottenuti dalla banca.
Questo significa che, una volta che il decreto sarà definitivamente convertito in legge, si potrà chiedere alla banca che ha erogato il finanziamento di ottenere altri 5 mila euro con la possibilità di ripagare il prestito in 10 anni anziché in 6, com’era previsto dal testo originario del provvedimento.
Dopo il voto di fiducia, contro il quale si sono schierate le opposizioni, il provvedimento sarà trasmesso al Senato per la seconda lettura. Forza Italia, Fratelli d’Italia e Lega lamentano scarsa attenzione alle proposte della maggioranza e un dibattito dunque “strozzato”. Le novità introdotte in Commissione a Montecitorio non sono poche: l’importo del prestito garantito al 100% dallo Stato è salito da 25 mila a 30 mila euro; la restituzione che avverrà in 10 anni, ai quali si aggiungono due anni di preammortamento; e il calcolo del tasso massimo applicabile dalla banca è stato semplificato. Inoltre, gli interessi non potranno andare oltre il Rendistato di pari durata (10 anni), maggiorato di uno spread dello 0,2 per cento.
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