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‘Giuseppi’ divide i giallo-rossi ma vola nei sondaggi: una lista di Conte avrebbe il 16%

Lo rileva la recente indagine eseguita da Noto per ‘Porta a Porta’. Un partito del premier farebbe crollare Pd e Movimento Cinque Stelle. Il parere degli italiani sulla crisi economica post-pandemia


Una lista di Giuseppe Conte? Volerebbe nei sondaggi facendo crollare Pd e Cinque Stelle. Lo rileva un recente sondaggio elettorale elaborato da Noto per ‘Porta a Porta’ e pubblicato sul Termometropolitico.it.

Un partito del premier incasserebbe allo stato attuale il 16% dei consensi e farebbe ‘precipitare’ Pd e Movimento 5 Stelle rispettivamente al 12% e al 9%. I primi vedrebbero evaporare il 7,5% di consensi, i secondi il 7%. È questa la stima elaborata dai sondaggi elettorali Noto per Porta a Porta durante la puntata dell’11 giugno. Un partito contiano rappresenterebbe più un problema per la compagine giallo rossa che per il centrodestra. La Lega, infatti, non subirebbe variazioni e così anche Fratelli d’Italia. Solo Forza Italia calerebbe dell’1,5% rispetto al valore attuale. Azione di Calenda, invece, ne gioverebbe salendo al 4%. La platea elettorale della Lista Conte sarebbe così composta: 32% indecisi, 25% elettori Pd, 22% elettori M5S e 21% elettori di altri partiti.

La situazione attuale, senza il partito contiano, vede la Lega tornare a crescere di un punto al 28% e il Pd scendere sotto la soglia del 20%. Il Movimento 5 Stelle guadagna un punto e sale al 16% mentre Fratelli d’Italia rimane stabile al 15%. Cresce di mezzo punto al 7,5% Forza Italia, Italia Viva rimane inchiodata al 3,5%. Anche Azione non registra variazioni (3%). Chiudono Verdi (1,5%), +Europa (0,5%) e Cambiamo (1,5%). Il centrodestra ottiene il 51% dei consensi contro il 40% dei partiti di governo.

Intanto sul fronte economico, il 76% degli italiani prevede che in autunno il Paese piomberà in una situazione grave. Solo il 10% rimane ottimista mentre il 14% non si esprime. Sugli aiuti europei all’Italia per affrontare l’emergenza economica e sanitaria, la maggioranza degli intervistati (55%) esprime un giudizio negativo (27% i pareri favorevoli). A spiegare il dato è Antonio Noto, direttore dell’istituto di sondaggi omonimo: “I giudizi negativi nei confronti dell’Ue arrivano sia dagli elettori di centrosinistra che di centrodestra. L’elettore medio riuscirà ad esprimere un giudizio positivo solo quando avrà contezza che la propria vita è cambiata, oppure che non ha perso il lavoro. L’elettore medio si dimostra molto timido quando si tratta di promesse. Pur apprezzando il progetto preparato dall’Europa per ora non ne ha visto un riscontro fattivo”.

Infine, agli italiani è stato chiesto se per superare la crisi economica si fidano di più delle tesi del governo o di quelle dell’opposizione. Il 43% non si fida né dell’esecutivo né dell’opposizione, il 27% si fida solo delle tesi del governo e il 25% solo di quelle dell’opposizione. “Si tratta di un dato abbastanza allarmante” commenta Noto. “C’è un sentimento molto negativo per quello che potrà essere la crisi economica nei prossimi mesi. Al momento gli italiani non vedono un progetto di ripartenza credibile sia dalla parte dei partiti di governo che di quelli di opposizione”.

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