HomeOcchi PuntatiCoronavirus, decessi al minimo. Ma i focolai crescono: ecco dove e come

Coronavirus, decessi al minimo. Ma i focolai crescono: ecco dove e come

Sono 8 le morti per il Covid-19 registrate in giornata. Le situazioni da tenere particolarmente sotto controllo. Speranza. la battaglia non è ancora vinta


Per la prima volta da marzo i dati delle morti per coronavirus, in Italia, scendono al di sotto delle 10 unità: 8 decessi oggi, mentre ieri erano stati 30. Numeri che si affiancano a quelli dei ricoverati nelle Terapie intensive, al di sotto dei 100: 97 in tutto, di cui 43 in Lombardia. L’emergenza, insomma, sembra finalmente al minimo. Ma c’è da tenere ancora alta la guardia, secondo il ministro della Salute Roberto Speranza, che dichiara al Corriere della Sera che “i piccoli focolai segnalati nelle ultime ore ci dicono che la battaglia non è ancora vinta e che serve gradualità e prudenza nelle prossime settimane”. Già, perché sono 10 i campanelli d’allarme in varie zone d’Italia: su tutti, quelli di Mondragone (Caserta) e di Bologna presso l’azienda Bartolini.

Ma dove sono e come sono messi i focolai in questione? La risposta arriva alla Fondazione Gimbe citando dati aggiornati a ieri, 26 giugno, i focolai in Italia sono i seguenti:

Mondragone (Caserta): 49 positivi, l’aerea è zona rossa da lunedì mattina.
Bologna: 64 positivi tra operai, e loro familiari, dell’azienda di consegne Brt, che è rimasta attiva.
Roma: nei dati di giovedì 25 giugno, non c’era alcun nuovo caso al San Raffaele Pisana. In un istituto religioso sono emersi 4 nuovi positivi.
Palmi (Reggio Calabria): 8 positivi e zona rossa istituita nei quartieri Pietrenere-Tonnara-Scinà.
Montecchio (Reggio Emilia): 7 positivi in due famiglie.
Bolzano: 11 positivi in un focolaio familiare.
Como: 7 positivi in una casa d’accoglienza.
Province di Prato e Pistoia: 19 positivi.
Porto Empedocle (Agrigento): 28 migranti postivi dalla nave Sea Watch.
Alessandria: 13 positivi in una casa di riposo.

Su come fare a contenerli, è intervenuto il direttore aggiunto dell’Organizzazione mondiale della sanità, Ranieri Guerra, che alla trasmissione Rai Agorà ha spiegato come l’importante sia “identificare e circoscrivere immediatamente le aree. È inevitabile ci siano focolai in giro per l’Italia e per l’Europa”.

 

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