L’assessore alla sanità della Regione Lazio invoca più controlli sui voli, dopo i casi di contagio registrati
Sono 11 i cittadini del Bangladesh risultati positivi al coronavirus tra Roma e provincia, appartenenti a due diversi cluster: uno legato all’aeroporto di Fiumicino e l’altro a due ristoranti sempre di Fiumicino, con un dipendente ricoverato con polmonite interstiziale allo Spallanzani.
Una situazione che potrebbe essere catalogata come “focolaio di importazione” e che – si legge su Il Messaggero – crea forti preoccupazioni nelle autorità sanitarie in quanto sarebbe difficile ricostruire i contatti di tali soggetti che, in particolare quelli scoperti all’aeroporto, avrebbero viaggiato con voli diversi partiti da Dacca. Dunque, il problema probabilmente arriva dalla capitale bengalese.
Intanto, è scattata l'indagine epidemiologica. La Regione Lazio si è attivata e, con l’ausilio del Ministero delle Infrastrutture, ha aperto un canale di dialogo con le compagnie aeree utilizzate dagli stranieri che quasi sempre lavorano a Roma. L’assessore alla Sanità Alessio D’Amato ha spiegato: "Il paziente ricoverato all'Umberto I ci ha candidamente confessato che aveva già i sintomi di Covid-19 prima di salire sull'aereo a Dacca. Come è possibile? Perché l'hanno lasciato partire?".
Dunque, l’appello per maggiori controlli agli scali. La sfida adesso è duplice: spegnere i focolai interni e capire realmente cosa sta accadendo in Bangladesh.
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