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Coronavirus, Putin vince la ‘corsa al vaccino’: si chiama Sputnik V ed è il primo al mondo

I dubbi della comunità scientifica permangono. Per l’Oms “dovrà passare una rigorosa valutazione”, ma il presidente russo assicura: “L’ho fatto testare a mia figlia, ha solo avuto un po’ di febbre per due giorni”. Sarà assunto su base volontaria


MOSCA. “Per la prima volta al mondo, è stato registrato un vaccino contro il nuovo coronavirus”, ha annunciato il premier Vladimir Putin. La Russia è quindi il primo Paese al mondo ad aver registrato il vaccino contro il coronavirus, lo Sputnik V. Il nome richiama il lancio del primo satellite artificiale terrestre nel 1957: “Lo Sputnik-1 ha intensificato la ricerca spaziale in tutto il mondo. Il nuovo vaccino russo contro il Covid-19 ha creato un ‘momento Sputnik’ per la comunità mondiale. Dunque il vaccino è stato chiamato Sputnik V”, si legge sul sito ufficiale. È chiaro il riferimento alla ‘corsa allo spazio’ degli anni Sessanta: una ‘corsa al vaccino’ che stavolta Putin teneva a vincere.

Il farmaco è stato sviluppato dal Russian Microbiology Research Center Gamaleya. Putin auspica “la produzione di massa di questo medicinale nel prossimo futuro, è molto importante”. Funzionari russi hanno affermato che la produzione su larga scala del vaccino inizierà a settembre e la vaccinazione di massa potrebbe iniziare già a ottobre. “Una delle mie figlie è stata vaccinata – ha poi detto il presidente – Ha preso parte alla sperimentazione. Dopo essere stata vaccinata ha avuto 38 di febbre, il giorno dopo leggermente più di 37, questo è tutto”. La vaccinazione, ha sottolineato il leader del Cremlino, sarà volontaria. Operatori sanitari, insegnanti e altri gruppi a rischio saranno i primi a essere vaccinati.

Il ministro della Salute, Mikhail Murashko, ha confermato la notizia e ha spiegato che si è rivelato sicuro ed efficace: dovrebbe fornire immunizzazione per un massimo di due anni. Il vice primo ministro Tatyana Golikova ha spiegato che la vaccinazione dei medici potrebbe iniziare già questo mese.

Bisogna però frenare l’entusiasmo. Secondo l’Oms – per bocca del portavoce Tarik Jasarevic – il vaccino sviluppato in Russia dovrà infatti essere sottoposto a “rigorosi esami e valutazioni di tutti i dati richiesti sulla sicurezza e l’efficacia” prima di ottenere l’approvazione definitiva. Molti scienziati nel Paese e all’estero si sono mostrati scettici, mettendo in dubbio la decisione sulla registrazione dello stesso prima delle sperimentazioni di fase 3, che normalmente durano mesi e coinvolgono migliaia di persone. Non si è fatto attendere un commento americano, in un clima da superpotenze a confronto che fa tanto retrò. “Il punto è avere un vaccino sicuro per gli americani e per il mondo, non essere i primi”, ha dichiarato infatti il ministro della Sanità americano, Alex Azar, commentando il via libera di Putin allo Sputnik V.

Nonostante ciò, la Russia ha ricevuto richieste per la produzione di un miliardo di dosi del vaccino già da 20 Stati. “Vediamo un grande interesse all’estero per il vaccino russo”, ha commentato il capo del Fondo russo per gli investimenti diretti, Kirill Dmitriev

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