HomeOcchi PuntatiStato di emergenza non per il rischio sanitario, la clamorosa sentenza

Stato di emergenza non per il rischio sanitario, la clamorosa sentenza

La pandemia non potrebbe giustificare i provvedimenti dello Stato secondo il giudice di pace del tribunale di Frosinone che ha annullato un verbale di polizia stradale


di Domenico Carola*

Il Decreto Emergenza si basa sul Codice della Protezione Civile e può dichiararsi soltanto per calamità naturali o per danni provocati dall’uomo, tra l’altro dalla stessa Protezione Civile; non vi sarebbe, dunque, alcun riferimento all’ambito del rischio sanitario.

La pandemia di Covid-19, così, non potrebbe in alcun modo giustificare lo Stato di Emergenza dichiarato dal Consiglio dei Ministri nel mese di gennaio e successivamente rinnovato tra enormi critiche

Per questo motivo tutte le multe elevate per motivi legati all’epidemia di coronavirus in Italia “sono illegittime”: lo ha stabilito il giudice di pace del tribunale di Frosinone annullando un verbale elevato dalla Polizia Stradale di Frosinone.

La sentenza, che fa giurisprudenza, entra proprio nel merito della illegittimità della dichiarazione dello stato di emergenza per violazione degli articoli 95 e 78 della costituzione e della illegittimità dei DPCM del governo Conte per violazione dell’articolo 13 della costituzione.

L’incostituzionalità dello stato di emergenza. Una sentenza che farà discutere.

Nello specifico, il giudice di pace di Frosinone non si è limitato solo ad annullare la sanzione elevata a padre e figlia che erano stati bloccati fuori casa durante il lockdown mentre erano diretti a fare rifornimento di acqua ad una fontanella, ma ha anche motivato la decisione che rigetta la sanzione di oltre 400 euro a persona.

E non per illegittimità costituzionale dei Dpcm di Giuseppe Conte ma, come dicevamo, “illegittimità addirittura dello stato di emergenza che può essere dichiarato solo dalla Protezione Civile, come recita appunto il Codice della Protezione Civile”.

La sanzione, dunque, è stata revocata perché, secondo il magistrato onorario, lo stato di emergenza che il governo può decretare non contempla “il rischio sanitario”.

Era abbastanza evidente che le norme decretate dal Governo italiano durante il lockdown fossero eccessivamente restrittive delle libertà individuali, dei diritti dell’uomo e palesemente incostituzionali. Adesso arriva la conferma ufficiale.

Le sanzioni per il mancato rispetto dei DPCM ed in particolare del divieto di spostamento dei cittadini elevate dalle forze dell’ordine durante il lockdown sono illegittime.

Demolito l’impianto normativo del governo. Questa prima, storica sentenza demolisce l’impianto normativo previsto dal Governo durante il periodo di lockdown.

Non sarebbe poi da accogliersi, allo stesso modo, il riferimento all’articolo 16 della Costituzione, quello che prevede delle “limitazioni di circolazione per motivi sanitari“.

Gli stessi, infatti, si possono riferire soltanto a luoghi circoscritti, mentre la limitazione non può comportare mai un obbligo di permanenza domiciliare (restrizione di libertà che in Italia è riservata all’ambito penale).

Per onestà intellettuale va considerato, in ogni caso, che la storica sentenza non potrà significare che tutte le multe per spostamenti privi di valido motivo durante il lockdown saranno annullate: la stessa avrà valore soltanto per il singolo caso ad oggetto e, nel migliore dei casi, il ragionamento del giudice di Pace di Frosinone potrà fare giurisprudenza se verrà ritenuto persuasivo.

Per il resto, ogni decisione dovrà essere assunta dai singoli giudici territoriali.

 

* Esperto e coordinatore regionale Upli.
Già comandante dirigente di Polizia Locale,
membro della Commissione di riforma del Codice della Strada,
redattore de Il Sole 24 Ore

 

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