HomeOcchi PuntatiEmbolia polmonare scambiata per cervicale: si indaga sulla morte di una 22enne

Embolia polmonare scambiata per cervicale: si indaga sulla morte di una 22enne

Primi risultati sull’autopsia disposta per accertare le cause del decesso di Lorenza Famularo e a Lipari continua il presidio di familiari e amici della ragazza per chiedere un sistema sanitario più sicuro


La causa del decesso potrebbe essere un’embolia polmonare massiva. Questo quanto trapela dai primi risultati dell’autopsia disposta per fare luce sulla morte di Lorenza Famularo. Lo riporta ‘La Sicilia’.  La ragazza è deceduta lo scorso 23 agosto all’ospedale di Lipari dopo che da nove giorni accusava dolori a schiena e torace. Tre le inchieste aperte per fare piena luce sull’accaduto. Oltre alla Procura di Barcellona Pozzo di Gotto, indagano il Ministero della sanità e la Asl di Messina che ha sospeso l’infermiera che alle 23 del 14 agosto aveva “indirizzato la paziente presso la Guardia medica, senza attenersi alle procedure sanitarie previste”.

Nei giorni precedenti, riferisce ‘Il Corriere della Sera’ era stata visitata quattro volte dalla guardia medica e in ospedale perché aveva avvertito delle fitte, prima al collo e poi all’addome. “Qualcuno aveva parlato di cervicale, altri di una contrattura muscolare – racconta al quotidiano il suo compagno, Antonio Marino, imprenditore 30enne -. La sera del 22, uscendo da casa mia a piedi poco prima della mezzanotte per raggiungere la sua abitazione, ha avuto un mancamento. Ma ha fatto in tempo a inviarmi un sms, ‘vieni ad aiutarmi’. Sono corso, era a terra, a neanche cinquanta metri. Ho chiamato l’ambulanza da cui poi, una volta al pronto soccorso, è uscita urlando per i forti dolori all’addome. Dopo non l’ho più sentita e un paio d’ore più tardi i medici ci hanno detto, anche alla mamma intanto sopraggiunta, che era gravissima e che hanno fatto di tutto per rianimarla…”.

Neanche mezzora dopo la morte di Lorenza, il suo fidanzato ha accompagnato la madre della ragazza dai carabinieri per la denuncia. Sua figlia le aveva raccontato “che il 14 dopo aver accusato al lavoro un primo malore al collo e alla spalla la Guardia medica le aveva fatto una puntura di antidolorifico ma non visitandola a dovere. Il giorno dopo – riporta ancora Il Corriere -, senza miglioramenti, un’altra Guardia medica le aveva somministrato un’iniezione di ‘Muscoril’ parlando di stato ansioso”. Arriviamo al 18 e un medico in ospedale diagnostica “un’infiammazione muscolare” dovuta alla postura sul lavoro, magari favorita “da un colpo di fresco dell’aria condizionata”. Al che Lorenza ribatte che nel “suo ufficio non c’era aria condizionata”. Prima di congedarla, il dottore le prescrive una compressa per favorire la decontrattura muscolare e poi alla madre — che chiede una radiografia replica che “non è il caso di sottoporre alla ragazza a dei raggi nocivi con i quali «non si sarebbero visti problemi a livello muscolare”.

Dato che all’ospedale di Lipari il cardiologo in questi giorni non c’è, Lorenza il 22 agosto si rivolge a uno specialista casualmente cliente dell’albergo dove lavora: il dottore esclude problemi al cuore e se non altro consiglia una radiografia all’addome. Ma poche ore dopo la situazione è precipitata.

Una storia che ha fatto esplodere una vera e propria rivolta sull’isola. Venerdì circa duemila persone, su circa 13 mila residenti, si sono radunate al porto di Sottomonastero bloccando la partenza degli aliscafi. Da giorni evidenziano le criticità: organico insufficiente al pronto soccorso; un solo cardiologo che non copre festivi e servizio notturno; punto nascite ancora chiuso e un solo ecografo che serve per tutto il presidio.

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