Crollo delle assunzioni in Italia: a giugno persi oltre 800 mila posti di lavoro

Un quadro angosciante per l’Ugl che chiede un nuovo “piano industriale e politiche attive del lavoro per far fronte a emergenza occupazione”


CAMPOBASSO. E’ allarme occupazione in Italia e in particolare nel Mezzogiorno. Secondo i dati forniti dall’Inps, nei primi sei mesi di quest’anno si registra un crollo delle assunzioni pari al 42% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Soltanto nel mese di giugno si stimano 818 milUn quadro ang

“Un quadro angosciante – dichaira Paolo Capone, segretario generale Ugl – da cui si evince in modo inequivocabile il fallimento delle misure messe in campo dal Governo. Di fronte all’incessante perdita di posti lavoro chiediamo all’esecutivo di aprire immediatamente un tavolo di confronto con le parti sociali per discutere di un serio piano industriale e di politiche attive del lavoro. Non è possibile – aggiunge il leader del sindacato – rimanere inerti di fronte all’emergenza occupazionale in corso. La crisi sociale causata dalla pandemia ha infatti colpito maggiormente quelle zone del Paese economicamente più fragili come il Meridione in cui l’influenza delle organizzazioni criminali rischia purtroppo di crescere. Occorre pertanto – conclude Capone – riattivare il mercato del lavoro mediante incentivi alle assunzioni, taglio del costo del lavoro e investimenti ad alto moltiplicatore del Pil, fondamentali per rilanciare l’economia e creare nuovi posti di lavoro”. 

 

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