HomeOcchi PuntatiCovid, Conte assicura: a primavera inoltrata 10-15 milioni di vaccinati

Covid, Conte assicura: a primavera inoltrata 10-15 milioni di vaccinati

Conferenza stampa di fine anno del presidente del Consiglio. Sulla scuola ha affermato: “Auspico superiori in presenza al 50% dal 7 gennaio”


Verifica politica e Recovery plan, ma anche vaccini e riapertura delle scuole: questi i temi al centro della conferenza stampa di fine anno del presidente del Consiglio Giuseppe Conte a Palazzo Madama. L’incontro è stato organizzato dal Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti in collaborazione con l’associazione della Stampa Parlamentare e si è aperto con un minuto di silenzio in ricordo delle vittime del Covid.

Poi le domande dei giornalisti. Si è parlato della campagna vaccinale e il premier ha ribadito che “entro gennaio in Italia dovremo avere 2milioni 350mila vaccini: oltre a quello di Pfizer arriverà anche un altro vaccino, quello di Moderna, perché l’Ema dovrebbe pronunciarsi entro i primi di gennaio. Il vaccino – ha aggiunto – io stesso lo farei subito, ma cerchiamo di rispettare le priorità”.

Attesa per i primi risultati. “In primavera avremo 10-15 milioni di vaccinati – ha detto ancora Conte – E allora, a detta degli esperti avremo i primi veri risultati del vaccino anti Covid. Allora si concluderà la fase 1″. Il premier ha escluso la possibilità di rendere obbligatoria la vaccinazione. “Confidiamo – ha detto – di poter avere una buona percentuale di popolazione su base facoltativa”.

Tra le domande formulate dai giornalisti anche quella relativa alla ritorno al scuola. “Auspico – ha detto Conte – che il 7 gennaio le scuole secondarie di secondo grado possano ripartire con una didattica integrata mista almeno al 50% in presenza, nel segno della responsabilità, senza mettere a rischio le comunità scolastiche. Se, come mi dicono, i tavoli delle prefetture, hanno lavorato in modo efficace, potremo ripartire quantomeno con il 50%”.

In apertura della conferenza stampa il presidente del Consiglio ha evidenziato che “occorre accelerare la cosiddetta verifica di maggioranza, così da affrontare nei primi giorni di gennaio il Recovery Plan, da consegnare poi alle forze sociali e al Parlamento per definirlo in via definitiva a febbraio. Dobbiamo avere una prospettiva di legislatura nel quadro dell’occasione storica dei 209 miliardi del Recovery plan. Ma non possiamo permetterci di galleggiare. Il governo non vede disperdere il suo patrimonio di credibilità.

Il premier non sfida nessuno, ha la responsabilità di una sintesi politica e di un programma di governo. Per rafforzare la fiducia e la credibilità del governo e della classe politica bisogna agire con trasparenza e confrontarsi in modo franco. Il passaggio parlamentare è fondamentale. Finché ci sarò io ci saranno sempre passaggi chiari, franchi, dove tutti i cittadini potranno partecipare e i protagonisti si assumeranno le rispettive responsabilità”.

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