Coronavirus, dilaga la variante inglese. Prorogato fino al 25 febbraio lo stop agli spostamenti tra regioni

La decisione è arrivata dal Consiglio dei Ministri per il timore dovuto alla crescente diffusione della nuova variante in molte regioni. Preoccupante il quadro delineato dagli esperti Iss: un positivo su 5 in Italia è portatore del virus mutato diffusosi in Gran Bretagna


CAMPOBASSO. E’ arrivato il via libera dal Consiglio dei Ministri al decreto legge Covid, che proroga il blocco degli spostamenti tra le Regioni, anche quelle gialle, dal 15 al 25 febbraio. La notizia, riportata da Sky Tg 24, conferma il timore delle autorità rispetto al dilagare della cosiddetta “variante inglese” del Covid in molte regioni dello Stivale, tra cui il Molise. 

Lo confermano le statistiche: al momento in Italia almeno un positivo a Covid-19 su 5 è portatore della variante inglese del coronavirus Sars-CoV-2.

È il quadro che emerge dall’indagine condotta dalle Regioni, in base a circa 3.600 test realizzati il 3 e il 4 febbraio. I risultati, come riporta l’agenzia Adnkronos, sono stati inviati al ministero della Salute e all’Istituto superiore di sanità. “A livello nazionale la stima di prevalenza della cosiddetta variante inglese del virus Sars-CoV-2 è pari a 17,8%”, secondo i risultati preliminari della’flash survey’ condotta da Istituto superiore di sanità e ministero della Salute, insieme ai laboratori regionali.

Per l’indagine – informa l’Iss in una nota – è stato chiesto ai laboratori delle Regioni e Province autonome di selezionare dei sottocampioni di casi positivi a Covid-19 e di sequenziare il genoma del virus, secondo le modalità descritte nella circolare del ministero della Salute dello scorso 8 febbraio. I campioni analizzati sono stati in totale 852 per 82 laboratori, provenienti da 16 Regioni e Pa, ripartiti in base alla popolazione.

“Il risultato medio è in linea con quello di altre survey condotte in Europa”, osserva l’Iss, ricordando che “in Francia la prevalenza è del 20-25%, in Germania del 30%”. L’Istituto precisa però che “il range di prevalenze sembra suggerire una diversa maturità della sub-epidemia, determinata probabilmente da differenze nella data di introduzione della variante stessa. E’ presumibile pertanto che tali differenze vadano ad appiattirsi nel corso del tempo”.

“Nel nostro Paese, così come nel resto d’Europa (in Francia la prevalenza è del 20-25%, in Germania del 30%), c’è una circolazione sostenuta della variante” inglese di Sars-CoV-2, “che probabilmente è destinata a diventare quella prevalente nei prossimi mesi”.

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