HomeOcchi PuntatiIl calendario della ripresa: tutte le riaperture di maggio e il nodo...

Il calendario della ripresa: tutte le riaperture di maggio e il nodo spostamenti tra regioni

Prima i ristoranti, poi cinema, palestre e piscine. Oggi il confronto con i governatori locali che chiedono confini liberi. L’allentamento dei divieti anti Covid in Italia varrà soltanto per le zone gialle: dalla metà del mese – per rispettare la linea della ‘gradualità’ scelta dal governo – potrebbero essere consentite le cene nei locali pubblici


ROMA. Maggio si avvicina e con esso il calendario delle riaperture organizzato dal governo Draghi. L’idea è di ripartire dai ristoranti, poi cinema, teatri e sale concerto – che non vedono spiragli da ottobre – e a seguire palestre e piscine. Rimangono da scogliere il nodo dei confini regionali ed eventualmente quello del coprifuoco. Oggi il confronto tra governo e Regioni per discutere anche di queste problematiche. Il calendario – ancora a grandi linee – proposto del governo prevede quindi un mese di riaperture graduali, per arrivare alla fine di maggio con svariate attività aperte. Per le Regioni oltre ai ristoranti e ai bar devono ripartire anche palestre, piscine, luoghi della cultura e dello spettacolo. Le linee guida che oggi la Conferenza Stato-Regioni illustrerà alla ministra Mariastella Gelmini sono state visionate dai tecnici delle strutture sanitarie regionali e prevedono la riapertura di ristoranti e bar sia a pranzo, che a cena, con regole molto stringenti al chiuso e maggiori libertà all’aperto.

Il programma reale sarà però differenziato tra le Regioni e dovrà tenere conto di due fattori: l’andamento della curva epidemiologica e il numero di persone vaccinate. Si ripartirà soltanto nei territori che avranno dati da fascia gialla e con alcune limitazioni rispetto al passato. “Dobbiamo avere i nuovi parametri per l’attribuzione del rischio”, anticipa il presidente della Liguria Giovanni Toti. Dopo la riunione dei governatori guidati dal nuovo presidente leghista Massimiliano Fedriga prevista in agenda per oggi alle 11, alle 15 comincia il confronto con il governo. La prima istanza delle Regioni è appunto consentire il ritorno alla libertà di movimento, almeno nelle aree che avranno meno contagi e saranno più avanti con la vaccinazione delle persone anziane e fragili. Sempre alle 11 di oggi Forza Italia ha presentato il suo piano da consegnare al presidente del Consiglio, in cui si chiede il ripristino delle zone gialle “lì dove possibile”. La posizione del M5S è invece più governista: “Le riaperture possono essere programmate solo con il supporto del Cts e con l’enorme impegno con cui il ministro della Salute sta affrontando la gestione della pandemia”.

Intanto il governo va avanti nell’impostazione del nuovo decreto, che – salvo cambiamenti – andrà in vigore il primo maggio. Per quanto riguarda la situazione nazionale, ieri 14 aprile il presidente Mario Draghi ha incontrato il coordinatore e il portavoce del Cts, Franco Locatelli e Silvio Brusaferro; domani, anticipa il CorSera, si riunirà la cabina di regia presieduta dal capo dell’esecutivo. Come ogni venerdì, verranno esaminati i dati aggiornati e si discuterà su cambi colore ed eventuali riaperture.

Il nuovo decreto dovrebbe prevedere regole stringenti ma che consentiranno comunque alle attività di riprendere fiato. I protocolli sarebbero già pronti e, almeno in parte, condivisi e approvati dal Cts. Il ministro della Salute Roberto Speranza, pur essendo stato da sempre uno dei più rigoristi, ha dichiarato che sarebbe “lecito aspettarsi riaperture a maggio”, sempre però monitorando i dati che rimangono poco incoraggianti.
 Salvini intanto preme sull’acceleratore e spinge per riaperture già ad aprile, forse perfino da lunedì 19 in provincia di Trento per i ristoranti all’aperto. Ma la realtà per ora rimane che si attenderà maggio, con un’esenzione dal pagamento delle tasse per l’occupazione di suolo pubblico.

Intanto questi potrebbero essere i primi parametri per le riaperture. In una prima fase i locali potrebbero accogliere i clienti soltanto seduti, per evitare assembramenti. Per le Regioni la distanza minima tra i tavoli dovrebbe essere di due metri all’interno e di un metro all’aria aperta. Come si diceva, i governatori spingono anche per la riapertura di palestre e piscine, strutture sulle quali il Cts ha già fissato le regole: 2 metri in palestra, 10 metri quadri in piscina. Nella fase iniziale il via libera potrebbe comunque riguardare solo gli allenamenti individuali.

Come già anticipato dal ministro della Cultura Dario Franceschini, cinema, teatri e sale da concerto riapriranno dove e quando tornerà la fascia gialla. Il ministro ha inviato al Cts un documento in cui chiede di aumentare i posti a sedere e spera che “la risposta sia positiva”: 500 persone al chiuso e 1000 all’aperto e un tetto del 50% al coperto, invece che del 25%.

Gli orari del divieto di circolazione, ancora in vigore dalle 22 alle 5 in tutta Italia, sono ancora tutti da discutere. Ma se i ristoranti riapriranno la sera, è chiaro che il coprifuoco dovrà scattare più tardi. Novità attese anche per i parrucchieri, che potrebbero essere riaperti in zona rossa, come chiedono le regioni di centro-destra e anche la ministra Gelmini, ma con regole molto rigide.

Iscriviti al nostro gruppo Facebook ufficiale

isNews è anche su Telegram: clicca qui per iscriverti

Per ricevere le nostre notizie su Whatsapp, clicca qui e salva il contatto!

Più letti

‘Semi di pace’, al liceo classico Mario Pagano l’incontro sui conflitti...

Appuntamento con l'iniziativa del Comune di Campobasso e dell'associazione Dajai mercoledì 3 aprile CAMPOBASSO. Il comune di Campobasso in collaborazione con l’associazione Dajai ha organizzato...
spot_img
spot_img
spot_img