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Superbonus 110%: ecco tutte le novità per sfruttare le agevolazioni fino al 2023

Oltre 18 miliardi di risorse stanziate tra Pnrr e fondo complementare: lo ha detto il premier Draghi oggi in Parlamento


ROMA. “Per il Superbonus al 110% sono previsti, tra Pnrr e Fondo complementare, oltre 18 miliardi, le stesse risorse stanziate dal precedente governo. Non c’è alcun taglio”. Lo ha detto il premier Mario Draghi parlando del Recovery plan oggi in Parlamento. “La misura è finanziata fino alla fine del 2022, con estensione al giugno 2023 solo per le case popolari (Iacp). È un provvedimento importante per il settore delle costruzioni e per l’ambiente. Per il futuro, il governo si impegna a inserire nel disegno di legge di bilancio per il 2022 una proroga dell’ecobonus per il 2023, tenendo conto dei dati relativi alla sua applicazione nel 2021”. Ma quali sono tutte le ultime novità?


L’interesse per il super bonus è altissimo ma la lunghezza delle procedure e l’enorme domanda cui devono fare fronte tecnici e imprese rende molto difficile pensare che si potrà dare luogo a tutte le richieste rispettando i tempi prescritti dalla Legge di Bilancio 2021. I primi dati resi disponibili dall’Enea e riportati dal Corsera indicherebbero un flop: sono state per ora trasmesse asseverazioni riguardanti poco più di 6.500 interventi e per un valore complessivo di 670 milioni di euro. Solo poco più di 500 gli interventi in condominio. Nella lettura dei numeri bisogna però considerare che all’Enea si inviano le asseverazioni sulla congruità dei costi sostenuti per gli interventi al termine dei lavori o perlomeno quando si siano ultimate almeno il 30% e/o il 60% delle opere, nel caso in cui si effettui la cessione del credito ad avanzamento lavori. In realtà, i condomini che hanno già finito i lavori sono molti meno, perché di fatto cominciare le opere nel 2020 nel contesto attuale e con tutte le lungaggini varie era molto più complesso.

L’iter per gli interventi in condominio prevede:
1) la delibera di assegnazione della diagnosi energetica e l’attesa che questa venga effettuata;
2) l’approvazione della diagnosi, dei lavori con la scelta di impresa e professionisti, e delle eventuali cessione del credito e finanziamento ponte;
3) un periodo di almeno un mese per accertarsi che non vi siano impugnative della delibera, tenendo conto che chi si impunta qualche buona ragione per impugnarla la trova sempre;
4)Infine bisogna attendere che i professionisti e l’impresa prescelti siano liberai (a Milano oggi la domanda, perlomeno di diagnosi energetiche, supera l’offerta) e mettere in conto i tempi, spesso di mesi, per completare le opere.

Tutto lascia pensare, insomma, che tra qualche mese i numeri dell’Enea saranno ben maggiori. Ma le scadenze si avvicinano a grandi passi. Per le abitazioni singole c’è tempo fino al 30 giugno 2022 per ultimare i lavori; per i lavori in condominio ci sono sei mesi in più, ma solo se entro il 30 giugno 2022 risultano effettuati almeno il 60% dei lavori.

Anche la faccenda degli abusi edilizi rappresenta uno scalino poco agevole. Sarebbe necessaria una verifica preventiva sulla compatibilità tra agevolazione e la mancanza di conformità dei singoli appartamenti. In linea di principio i lavori sulle parti comuni non perdono il diritto all’agevolazione, mentre i lavori che riguardano le unità immobiliari se il proprietario non sana l’abuso, sì. I guai arrivano quando per ottenere il miglioramento di due classi energetiche, condizione necessaria per il bonus, bisogna compiere un mix di lavori su parti comuni e unità singole – ad esempio, cappotto termico più cambio degli infissi – se i proprietari degli appartamenti non hanno diritto al bonus e devono pagarsi le opere evidentemente non danno il via libera ai lavori.

Infine rimane centrale la questione della cessione del credito, visto che la stragrande maggioranza delle operazioni verrà effettuata ricorrendo a banche o finanziarie. Le procedure per l’ottenimento del benestare bancario sono molto complesse ed è comprensibile che gli istituti vogliano muoversi in maniera per loro sicura. Tutto lascia pensare che non sarà facilissimo completare gli adempimenti entro i termini previsti, a meno di una proroga più estesa.

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