HomeOcchi PuntatiUniversità, test d'ingresso 2021: mille posti in più per gli aspiranti medici

Università, test d’ingresso 2021: mille posti in più per gli aspiranti medici

La pandemia ha reso più evidente la carenza di personale sanitario e il Mur investe nel settore


ROMA. Sulla scorta dell’esperienza pandemica, che ha evidenziato la carenza in Italia di personale sanitario, il MUR, emanando i decreti per i test d’ingresso 2021 (che si terranno il 3 settembre in contemporanea in tutto il Paese), ha previsto mille posti in più per gli aspiranti medici.

Si passerebbe – riferisce TgCom24 – dai 13.072 del 2020 ai 14.020 di quest’anno (+7,3%). A evidenziarlo, attraverso il portale Skuola.net, è la tradizionale analisi a cura di Angelo Mastrillo, Segretario della Conferenza dei Corsi di Laurea delle Professioni Sanitarie.
E potrebbe non finire qui – si legge – Perché queste 14mila caselle, comprensive di 937 posti per i corsi erogati in lingua inglese, potrebbero arricchirsi ulteriormente con l’Accordo Stato-Regioni per la determinazione dei posti definitivi.

Tuttavia non è scontato che i nuovi ingressi nelle facoltà di Medicina e Chirurgia bastino a colmare il gap tra medici in arrivo e il reale fabbisogno del sistema sanitario.

Più nel dettaglio, l’incremento dipende in buona parte dai circa 400 posti frutto dell’attivazione di nuovi Corsi da parte di alcune Università del Sud, che aprono anche le rispettive Facoltà e Scuole di Medicina e Chirurgia: è il caso delle Università LUM di Casamassima (Bari), dell’Università del Salento di Lecce, di quella della Basilicata di Potenza e di quella della Calabria di Rende (Cosenza). Mentre tra gli atenei che storicamente hanno dei corsi di laurea in Medicina e Chirurgia, il maggior numero dei posti è ad appannaggio della ‘Sapienza’ di Roma (al momento 1.068 caselle libere), seguita dall’Università ‘Federico II’ di Napoli (623) e dall’Università di Bologna (614).

TgCom24 riporta anche le variazioni più evidenti: l’incremento maggiore c’è stato all’Università di Foggia (da 99 a 179 posti, +81%); a seguire il S.Raffaele di Milano (200 posti in più, da 346 a 546, che corrispondono al +58%), Pavia (+66 posti, da 314 a 380, in percentuale un +21%), l’UniCamillus di Roma (da 135 a 195, più 60 posti, ovvero +44%) e Parma (sempre 60 posti in più, da 240 a 300, equivalenti a un incremento del 25%). Saldo negativo importante, invece, per l’Università di Ferrara (scende da 661 a 598, perdendo 63 posti, ovvero -10%) e, seppur più limitato, per Novara, Varese e Modena-Reggio Emilia (tutte in calo di poche unità).

 

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