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Arriva un nuovo vaccino a mRna: l’Ema avvia la revisione continua sul Vidprevtyn

Di produzione franco-britannica, la sua sperimentazione aveva subito una battuta d’arresto nelle fasi iniziali in quanto non aveva dato risultati soddisfacenti


BRUXELLES. Presto potremmo avere una nuova arma contro il Covid. Si tratta del vaccino sviluppato da Sanofi Pasteur, casa farmaceutica francese, in collaborazione con la britannica Gsk. L’Ema ha infatti avviato la cosiddetta rolling review, ovvero la revisione continua dei dati clinici, per il vaccino Vidprevtyn.

A darne notizia è l’agenzia Ue. La sperimentazione non aveva dato inizialmente risultati soddisfacenti e l’iter del vaccino franco-britannico si era dunque fermata. Ora il comitato dell’Ema per i farmaci destinati all’uso umano (Chmp) ha deciso di lanciare la revisione continua sulla base di dati di laboratorio, non clinici, e di studi clinici sugli adulti, che “suggeriscono” che il vaccino stimoli la produzione di anticorpi contro il Sars-CoV-2, e che “potrebbe”, quindi, proteggere dalla Covid-19.

La rolling review, spiega l’Ema, «continuerà finché non saranno disponibili evidenze sufficienti” per chiedere l’autorizzazione condizionata alla commercializzazione in Ue. Il vaccino di Sanofi è basato su proteine: contiene una versione allevata in laboratorio della proteina spike, quella che consente al virus di penetrare nelle cellule umane, e anche un adiuvante, una sostanza che aiuta a rafforzare la risposta del sistema immunitario al vaccino. Il sistema immunitario di chi riceve il vaccino riconosce la proteina spike come estranea e crea anticorpi contro di essa. In questo modo, se e quando entrerà in contatto con il Sars-CoV-2, sarà in grado di riconoscere quella proteina spike e quindi in grado di proteggere il vaccinato dal virus. 

La sostanza centrale di un vaccino – l’antigene – è spesso fatta come una proteina purificata in laboratorio, poi formulata con altri ingredienti che aiutano a incitare la risposta del sistema immunitario. Ma l’antigene può anche essere generato direttamente nel corpo usando il meccanismo biologico della cellula stessa: l’mRNA. Questa tecnologia è la stessa utilizzata anche da Pfizer e Moderna. Ma come funziona?

L’mRNA è un pezzo dinamico di materiale genetico che fornisce alle cellule le istruzioni per produrre le proteine. Un vaccino mRNA è progettato per indurre le cellule del corpo a produrre abbastanza antigene – nel caso della Sars-CoV-2, è la famigerata proteina spike – per stimolare il sistema immunitario a lanciare una serie di anticorpi protettivi. Sul sito di Sanofi è specificato che “l’mRNA deve essere confezionato con cura per assicurarsi che possa arrivare al posto giusto nel corpo”. I ricercatori dell’azienda confezionano l’mRNA in nanoparticelle lipidiche dette Lnp, cioè minuscole goccioline sferiche fatte di grassi specializzati chiamati lipidi. Una volta introdotte nel corpo, queste sono naturalmente fagocitate dalle cellule e, una volta dentro, rilasciano il loro contenuto ‘istruendole’ così a produrre l’antigene. E permettendo all’organismo di ‘imparare’ come si debella il Sars-Cov-2.

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