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Google Maps per ‘scovare’ gli evasori: al via le prove d’efficacia per il nuovo sistema

Il suo algoritmo compara le immagini raccolte con quanto dichiarato dai proprietari e segnala alle autorità eventuali beni di lusso non dichiarati. L’iniziativa è partita in Francia, ma dovrebbe essere estesa in tutta l’Unione Europea


FRANCIA. Google Maps per combattere l’evasione fiscale. La ‘trovata’ arriva dalla Francia, dopo si sta sviluppando un algoritmo in grado di individuare le cosiddette “proprietà di lusso”, come campi da tennis, piscine e grosse dimore private, fotografarle con i satelliti e segnalarle al fisco per verificare se siano dichiarate o meno.
Se verranno riscontrate anomalie – riferisce il Corriere della Sera – il sistema creerà una cartella che, dopo essere stata vagliata anche da un analista umano, verrà consegnata all’evasore invitandolo a mettersi in regola il prima possibile, pena multe salatissime.

In attesa dell’approvazione del governo all’uso delle immagini satellitari per tali fini, – si legge – il fisco francese sta già portando avanti dei beta test di questo sistema in 13 dipartimenti per verificarne l’efficacia. I primi risultati sono arrivati a metà luglio 2021 ma non promettono bene: l’algoritmo ha sì individuato le prime discrepanze tra le dichiarazioni dei cittadini e quello che hanno visto i satelliti, ma il sistema sembra aver commesso diversi errori di interpretazione costringendo l’intervento estensivo dei tecnici umani. Il progetto però avrà ampio modo di migliorarsi ed evolversi perché è promosso e sponsorizzato dall’Unione Europea, che ha destinato dei fondi allo sviluppo di un sistema informatico basato sull’intelligenza artificiale in grado di contrastare l’evasione fiscale a livello europeo. Ciò significa che anche l’Italia potrebbe presto adottare questa tecnica, con le necessarie revisioni ai fini della protezione della privacy. Ad oggi le immagini satellitari utilizzate da Maps hanno una risoluzione troppo bassa per rappresentare una minaccia significativa per la privacy, ma Google sta sperimentando l’utilizzo di aerei e fotocamere ad alta risoluzione per aumentare significativamente i dettagli nelle foto. E l’utilizzo di quelle immagini ai fini tributari è ancora una ‘zona grigia’ su cui i legislatori devono esprimersi.

 

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