Avrebbe nascosto le sue condizioni di salute ai partecipanti ai suoi eventi a base di droga. Nuove indagini della Procura di Prato
PRATO. Si complica la posizione di don Francesco Spagnesi, il sacerdote accusato nei giorni scorsi di aver importato sostanze stupefacenti dall’estro, anche la cosiddetta ‘droga dello stupro’, per poi organizzare festini. Il tutto con i soldi delle offerte dei parrocchiani.
Ma oggi nei suoi confronti – riferisce TgCom24 – vengono formulati nuovi capi d’accusa. Non solo traffico di droga e appropriazione indebita, dunque, ma anche tentate lesioni gravissime. Quest’ultima ipotesi di reato deriva dalla scoperta della sieropositività del prete, che questi avrebbe nascosto ai partecipanti ai festini, e finanche al suo compagno.
Agli eventi, secondo quanto riferito dallo stesso prete durante l’interrogatorio di garanzia, avrebbero partecipato regolarmente 20 o 30 persone. Due di queste, sempre secondo gli investigatori, avrebbero già dichiarato di essere sieropositive. Pertanto, il comportamento dell’ex parroco, considerato di particolare pericolosità sociale, è divenuto oggetto di nuove indagini da parte della Procura.
Intanto, il vescovo di Prato, monsignor Giovanni Nerbini, ha nominato un nuovo amministratore parrocchiale per la chiesa dell’Annunciazione alla Castellina: si tratta del vicario generale della Diocesi, don Daniele Scaccini, che ha già guidato la parrocchia per dieci anni.
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