Idv e Udc, i delusi: i due seggi persi da Isernia potevano spettare a loro

Il consigliere regionale Domenico Izzi
Domenico Izzi

ISERNIA. Unione di Centro e Italia dei Valori i partiti delusi di questa tornata elettorale: pur facendo registrare buone performance, i loro candidati non siederanno in consiglio regionale. Se Isernia avesse potuto eleggere quattro consiglieri, sia per Idv che Udc sarebbe scattato il seggio. E invece a Isernia ne spettano soltanto due, che saranno occupati da Massimiliano Scarabeo del Pd, eletto con 2.768 preferenze e Vincenzo Cotugno di Rialzati Molise con 4.047 voti. Per l’Udc il primo dato significativo riguarda Mimmo Izzi: il consigliere uscente con 1.563 voti porta a casa oltre cinquecento preferenze in più rispetto al 2011 che tuttavia non sono bastate a far scattare il seggio. Ottiene un buon riscontro anche il neofita alle regionali Florindo Di Lucente, assessore al turismo nella provincia di Isernia, che ottiene 1.128 voti. Nel complesso il partito ha fatto registrare una buona performance con oltre due punti percentuali e circa 500 voti in più rispetto alla scorsa competizione: ottiene oggi 3.694 voti con una percentuale del 8,47 mentre  nel 2011 furono 3.137 le preferenze incassate dai centristi, con 6,13 punti percentuali.

Il consigliere regionale Idv Cosmo Tedeschi
Cosmo Tedeschi

L’altro dato eclatante riguarda l’Italia dei Valori: 5.303 preferenze non sono bastate e a questo giro perde il seggio. Si attesta come terza forza del centrosinistra, dietro al Pd e a Rialzati Molise, con il 12,16 per cento, ma il partito, rispetto alle scorse elezioni, perde circa 300 voti. Cosmo Tedeschi, primo della lista, con 1.586 preferenze conquistate, ha dimostrato che il partito non può prescindere dal suo contributo. Un fatto degno di nota riguarda Antonio Sorbo, l’ex esponente di Sel: alla sua seconda esperienza da candidato consigliere regionale, ottiene 1.517 preferenze con soli 69 voti in meno rispetto al vice coordinatore regionale del partito Tedeschi. Con questi numeri Sorbo può ritenersi a tutti gli effetti il vincitore morale in una competizione in cui la sua candidatura era mossa non tanto da un interesse personale quanto, per sua stessa ammissione, dalla volontà di mandare a casa Michele Iorio. Ad ogni modo, per il partito si tratta di un ottimo risultato considerata la situazione in cui si trova a livello nazionale e il fatto che Antonio Di Pietro, all’indomani della sconfitta di Rivoluzione Civile alle Politiche, abbia presentato le sue dimissioni da presidente dell’Idv.

VD