Ittierre, Bianchi dubita della fidejussione e paga di tasca sua: spaccato il fronte sindacale

L’imprenditore pronto a mettere sul piatto 3 milioni di euro entro il 5 agosto, per pagare parte degli arretrati ai dipendenti e, soprattutto, parte del debito con i fornitori, così da riprendere la produzione ormai ferma. La Femca Cisl non si fida e abbandona il tavolo, altre sigle si lasciano convincere e attirano le proteste dei lavoratori. Domani nuova assemblea

PETTORANELLO DEL MOLISE. Ha esposto il proprio piano per uscire dall’empasse, Antonio Bianchi. Il numero uno di Ittierre, nel pomeriggio di oggi, ha incontrato i sindacati, esponendo i propri dubbi sulla fidejussione da 5 milioni di euro della Regione Molise, nonostante l’avvenuta consegna dei partitari dei creditori, primo passo per lo sblocco dei fondi da parte di FinMolise. Da parte sua, una serie di perplessità di tipo tecnico, che priverebbero il polo tessile di Pettoranello della liquidità necessaria per pagare lavoratori, fasonisti e fornitori del Molise. Ecco allora che l’imprenditore avrebbe svelato di essere in attesa, nelle prossime ore, di incassare 3 milioni di euro. Con i quali, di tasca propria, intenderebbe pagare parte degli arretrati ai dipendenti e, soprattutto, parte del debito con i fornitori, entro il 5 agosto, così da riprendere la produzione ormai ferma. Per fare questo, tuttavia, c’è bisogno che lo sciopero a oltranza delle maestranze venga interrotto. Ma gli operai, come dimostrato dall’ennesima contestazione di oggi, di Bianchi non si fidano. Non più. Alcuni di essi hanno anche indossato una maglietta con il volto di Bianchi ‘segnato’ da una striscia rossa diagonale di divieto e la scritta, appunto, “divieto di gestione”, auspicando l’arrivo di un nuovo imprenditore. Eppure, nonostante l’aria tesa fuori dei cancelli, alcune sigle sindacali, in linea di massima, avrebbero condiviso il percorso indicato da Bianchi. Provocando l’abbandono del tavolo da parte del segretario Femca Cisl, Francesco Di Trocchio, tutt’altro che convinto dalla rassicurazioni del patron di Ittierre, e lo sdegno degli scioperanti, all’esterno, alcuni dei quali hanno anche minacciato di strappare le tessere dei sindacati d’appartenenza.  “A mio avviso – ha detto Di Trocchio  – con il piano di Bianchi viene a mancare il presupposto della tutela dei lavoratori. I dipendenti stanno maturando anche lo stipendio di luglio e con la somma di cui dovrebbe disporre l’imprenditore, non verrebbero coperte tutte le spettanze. Nel suo ragionamento manca una prospettiva futura. Alla domanda su come intenda ripianare gli altri debiti, ha affermato di voler contare sul fatturato che verrà. Questa risposta risulta, però, non soddisfacente dal momento che andiamo incontro al mese di agosto in cui il mercato è praticamente fermo. Nonostante ciò, alcune sigle sindacali hanno sposato l’idea dell’imprenditore, riservando toni aggressivi nei confronti delle Rsu”. Domattina, intanto, è in programma una nuova assemblea dei lavoratori per decidere il da farsi.