HomeSenza categoriaProvincia senza soldi, si taglia sui dipendenti

Provincia senza soldi, si taglia sui dipendenti

Domattina l’assemblea convocata dalle Rsu per discutere della rinuncia al bonus: i lavoratori dell’ente dovranno rinunciare al 20 per cento del trattamento accessorio per scongiurare il commissariamento e permettere l’approvazione del bilancio di previsione entro il 30 novembre. I tagli riguarderebbero anche i dirigenti e la parte politica tutta. Ma per quest’ultima, la decurtazione varrebbe solo per due mesi

 

ISERNIA. Si taglia sempre sui più deboli. E loro, di questo gioco al massacro, ne hanno abbastanza. Sono i  dipendenti della Provincia di Isernia, che per far quadrare il bilancio di previsione entro il 30 novembre, con l’ente sull’orlo del default, sono stati chiamati a rinunciare al 20 per cento del bonus sulla produttività. Una decisione sofferta, scaturita da una riunione tra i dirigenti Gabriella Petrollini Gabriella e Lino Mastronardi, le Rsu e le organizzazioni sindacali territoriali, che sarà discussa domattina durante l’assemblea convocata dalle Rsu medesime alla presenza della parte politica. Anche il presidente Luigi Mazzuto e i consiglieri si sono detti pronti a tagliarsi un 20 per cento delle proprie indennità. Ma, come spiega il sindacalista del Csa, Claudio Amicone, in una nota di pochi giorni fa, per far fronte alle mancate rimesse dello Stato – circa 7 milioni negli ultimi anni, cui vanno aggiunti i fondi che dalla Regione Molise non sono trasferiti alla Provincia per la gestione ed attuazione di compiti delegati – la rinuncia della sola parte politica non basta. Pertanto, è stata chiesta ai  dipendenti la decurtazione del 20 per cento  dello stipendio per quanto concerne la componente accessoria, così da evitare il dissesto economico e  il commissariamento dell’ente con le conseguenze che ne deriverebbero soprattutto per il personale: mobilità verso altri enti, mobilità con riduzione dello stipendio e risoluzioni forzate dei contratti a tempo determinato. La stessa decurtazione  varrebbe pure sull’applicazione del contratto per i dirigenti, anche essi destinatari della componente accessoria dello stipendio. I tagli comporterebbero una riduzione di circa 100mila euro per far quadrare la previsione finanziaria per l’anno di riferimento. Così, seppur a malincuore, i rappresentanti dei dipendenti si sono detti disposti la sacrificio, non senza evidenziare come la politica, nel corso degli anni, ben poco ha fatto nell’ottica del contenimento delle spese superflue e della lotta agli sprechi. Ma in cambio, è stato chiesto al presidente Mazzuto, agli assessori e ai consiglieri che la propria  riduzione debba riguardare l’intero anno 2013 e non solo gli ultimi due mesi di novembre e dicembre. Tuttavia, la  componente dirigenziale, ha continuato l’esponente del Csa, ha precisato “che la parte politica amministrativa non può essere condizionata dai dipendenti, ma le decisioni devono essere autonomamente prese da essi e nella loro totalità. Va lasciata alla loro sensibilità se concorrere, e in che misura, alle riduzioni delle indennità e gettoni di presenza per ridurre le spese e formulare ed approvare il bilancio per l’anno 2013”.   Questa la situazione, ad oggi. Domattina la resa di conti, con un clima che si prevede assolutamente torrido.

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