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Piano scolastico, al voto l’emendamento che ripristina 3 dirigenze

Oggi l’approvazione del dimensionamento in Consiglio regionale. La commissione Cultura del Comune di Isernia approva una proposta dei docenti che vedrebbe assegnate a Isernia tre autonomie: in subordine, due dirigenze, sempre con numeri omogenei

 

CAMPOBASSO-ISERNIA. Giornata decisiva per il futuro scolastico del Comune di Isernia. Stamani in Consiglio regionale, infatti, è in programma la discussione del Piano di dimensionamento 2014/2016, che vedrà presentare una serie di emendamenti al testo approvato dalla conferenza dei sindaci delle due province di Campobasso e Isernia. Per quanto riguarda il capoluogo pentro, in particolare, la commissione Cultura del Comune ha approvato ieri – favorevoli Bice Antonelli, Davide Avicolli, Ovidio Bontempo e Sergio Sardelli per la maggioranza; astenuti Emanuela Guglielmi, Sonia De Toma ed Eugenio Kniahynicki per l’opposizione – una proposta di riorganizzazione che prevede il ripristino di tre presidenze. Com’è noto, infatti, Isernia, nel piano approvato dai sindaci, si è vista ‘strappare’ una dirigenza scolastica in favore di Castelpetroso, con un lungo codazzo di polemiche. Ecco allora che numerosi docenti interessati, dopo aver chiesto di essere ascoltati dal sindaco Luigi Brasiello, si sono messi al lavoro per prevedere un’alternativa valida. Quella licenziata dalla Commissione cultura prevede tre autonomie così organizzate: scuola elementare San Giovanni Bosco e media Andrea d’Isernia, per un totale di 1.028 alunni; scuola media Giovanni XXIII e plesso di San Pietro Celestino sito a San Lazzaro per 815 alunni; infine, Ignazio Silone e San Pietro Celestino nel centro storico, Carpinone e Miranda per 723 alunni. Difficile, tuttavia, che la proposta venga recepita, perché significherebbe rivedere in toto le scelte approvate dai sindaci a larga maggioranza. Ecco allora che i docenti, con la piena condivisione del presidente del Consiglio comunale Franco Capone (molto sensibile al problema in quanto preside), hanno previsto anche una proposta a due dirigenze: Giovanni XXIII, San Lazzaro e Ignazio Silone, per un totale di 1.246 alunni; e San Giovanni Bosco, Andrea d’Isernia e San Pietro Celestino per un totale di 1.177 alunni. Entrambe le soluzioni, come si vede, prospettano presidenze con un’evidente omogeneità di numeri. Altre prospettive, invece, risulterebbero fortemente penalizzanti per famiglie e alunni, sul piano dell’offerta formativa. In particolare, i docenti della ‘Giovanni XXIII’ e quelli dell’ ‘Andrea d’Isernia’ lamentano come la propria identità, nel giro di pochi anni, rischierebbe di sparire del tutto. Dalla ‘Giovanni XXIII’, in particolare, non si spiegano come mai il lavoro di una scuola che, negli ultimi anni, è riuscita a costruirsi una precisa identità  – aumentando i numeri degli iscritti e la qualità formativa – dovrebbe essere rimesso del tutto in discussione. Oggi la decisione finale – molto attesa – della Regione Molise. 

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