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Protezione Civile, Di Giacomo a muso duro contro Ciocca: “Comportamento illegittimo”

Continua il botta e risposta tra il senatore Ulisse Di Giacomo e il consigliere Salvatore Ciocca sulla vicenda dei 218 professionisti della Protezione Civile del Molise rimasti senza lavoro per volontà della Regione

 

CAMPOBASSO. Aveva annunciato di non partecipare alla riunione convocata in Prefettura sulla questione degli ex lavoratori della Protezione Civile. Il senatore Ulisse  Di Giacomo, senza mezzi termini, ha riconosciuto nel governatore Frattura e nel consigliere Ciocca i responsabili del dramma delle 218 persone che, dopo aver vinto una selezione per prestare opera nella ricostruzione post sisma, oggi, sono rimaste senza lavoro a causa di una “furia vendicativa contro tutto ciò che è stato considerato retaggio della precedente legislatura”. “Si tratta – aveva continuato il coordinatore regionale del Nuovo centrodestra – di ben 218 persone, la maggior parte con famiglia a carico, con spese e mutui da dover pagare; 218 persone che da un giorno all’altro si sono ritrovate nella più profonda disperazione. Non ho nessuna intenzione di farmi coinvolgere da Frattura e Ciocca in responsabilità che sono soltanto loro“, aveva chiosato il senatore Di Giacomo annunciando la sua assenza alla riunione in Prefettura ed esortando a ripristinare lo stato di diritto in questa vicenda. Non si è fatta attendere la nota del consigliere regionale Salvatore Ciocca che, ironizzando sull’assenza di Di Giacomo, ha affermato: “Non risulta alcun contratto triennale, né tantomeno pare esserci capienza finanziaria per sostenere la macchina messa in campo per completare la ricostruzione post sisma“.  Secca e articolata la controreplica del senatore Di Giacomo: “Il geom. Ciocca, titolare di uno studio tecnico di progettazione “che si occupa di cartografia, di sistemi informativi territoriali e che progetta e offre consulenza per l’attivazione dei regolamenti UE” (a tal proposito qualcuno malignamente sospetta che possa esserci un conflitto di interessi con la sua delega alla ricostruzione e alla Protezione Civile, pensa tu cosa mai si va a inventare la gente in una Regione dove il conflitto di interessi è diventato prassi consolidata) si è scomodato, rubando tempo prezioso alla sua insostituibile e produttiva azione di governo, per rispondere ad un mio comunicato stampa. E’ evidente – continua Di Giacomo – che ha colto l’occasione per dimostrare a se stesso di esistere, dal momento che un comunista che girava in Jaguar, dichiarando nel 2011 un reddito complessivo di 25.090 euro, evidentemente qualche dubbio di identità lo pone, ma approfitto per fare alcune considerazioni che lui potrà utilmente portare all’attenzione della riunione di domattina. Con legge n. 12/2012 – spiega il senatore – il Consiglio Regionale del Molise ha istituito l’Agenzia regionale di Protezione Civile con lo scopo anche di completare la ricostruzione post-sisma. Pertanto è questa legge in vigore che disciplina il reclutamento del personale per assicurare lo svolgimento delle funzioni e dei compiti amministrativi transitori volti al completamento degli interventi di riparazione o ricostruzione degli edifici, privati e pubblici, colpiti dagli eventi sismici. In particolare – aggiunge – dagli artt. 7 (commi 3, 4 e 5) e 10 (comma 2). Art. 7, comma 3: “Al fine di assicurare, in continuità con la presedente gestione commissariale, lo svolgimento delle funzioni e dei compiti amministrativi transitori l’Agenzia è autorizzata al reclutamento di personale a tempo determinato per una durata fino a ventiquattro mesi, prorogabili per un massimo di ulteriori dodici mesi”.
Per la spesa sostenibile da parte dell’Agenzia per il personale in questione, la Regione ha stabilito “il rispetto della proiezione dei massimali di spesa, su base annua, stabiliti dal decreto (ordinanza) del Presidente del Consiglio dei Ministri 22 marzo 2012, n. 4009”. Parametrando tali limiti di spesa su base annua l’importo ammonta ad € 5 milioni e per tre anni, come da legge regionale n. 12/2012 (art. 7 comma 3), la somma complessiva è di circa € 15 milioni“, ragiona Di Giacomo che continua: “La copertura economica di tali contratti di lavoro stipulati dall’Agenzia graverebbe sui fondi di cui all’art. 10, comma 2, della suddetta legge regionale Molise n. 12/2012, che recita testualmente: “Per la gestione delle competenze transitorie di cui all’articolo 4, comma 1, sono trasferite all’Agenzia le risorse economiche e finanziarie presenti, alla data del 30 aprile 2012, nella contabilità speciale istituita presso la struttura commissariale, i fondi assegnati alla Regione Molise con deliberazione CIPE del 3 agosto 2011 per le attività post-sisma e i fondi eventualmente messi a disposizione dalla Regione Molise, da iscriversi in appositi capitoli di entrata e di spesa del bilancio dell’Agenzia. Gli oneri per la copertura economica dei contratti di lavoro stipulati graveranno sui medesimi fondi nella misura non eccedente il 4 per cento della loro consistenza complessiva”. “Bisogna sottolineare che per la legge 12/2012, il Consiglio dei Ministri con provvedimento adottato nella seduta del 15 giugno 2012 (n. 35) ha deliberato “la non impugnabilità della legge regionale”, ricorda il senatore  Di Giacomo  che ripercorre le tappe del finanziamento ottenuto dall’ex governatore Iorio: “I fondi assegnati alla Regione Molise con delibera CIPE 3 agosto 2011 per le attività post sisma ammontano a 346,2 milioni di euro. Con delibera di Giunta Regionale n. 608/2012 che approvava gli interventi da inserire nella delibera CIPE, trasmessa al Ministero per lo sviluppo economico e riconosciuta dallo stesso come base di predisposizione degli APQ (Accordi di Programma Quadro), la quota delle azioni di sistema (su cui pagare i 218 tecnici) era già fissata al 3% a valere su tutti gli interventi. In base a questa delibera il Ministero ha accreditato alla Regione Molise una anticipazione di 27,9 milioni di euro incassata dalla regione con deliberazione n.873 del 31/12/2012. Intanto – aggiunge ancora Di Giacomo – a seguito della sua istituzione L’Agenzia di protezione civile aveva ereditato, dalla gestione commissariale, circa 64 milioni di euro per la gestione degli interventi sul terremoto, su cui sono stati appoggiati, in attesa del trasferimento sul bilancio dell’agenzia dell’anticipazione concessa dal governo, il pagamento delle spettanze dei 218 contrattisti. Ora, l’anticipazione incassata dalla Regione non è stata mai trasferita al bilancio dell’Agenzia e le somme spese, per le azioni di sistema non sono mai state rendicontato al Ministero. Voglio solo ricordare che tutti gli interventi inseriti nella delibera CIPE, a valle dagli accordi di programma quadro, che pur devono essere sottoscritti, sono a rendiconto, ossia le somme devono essere prima spese e poi, il Ministero, le riaccredita alla Regione che successivamente li trasferisce all’Agenzia“. In seguito a tali procedure – conclude il coordinatore regionale del Ncd – basterebbe rendicontare quanto speso nell’annualità 2012-2013 per il personale e imputare il tutto sugli APQ già sottoscritti che valgono circa 140 milioni di euro che basterebbero per questa annualità e, successivamente basterebbe sottoscrivere gli altri accordi per rendicontare le risorse per l’ulteriore anno”.

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