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Isernia, la rabbia degli ex cantonieri: “Noi paragonati a una cellula terroristica”

Dura la replica al presidente della Provincia Coia, che ha minacciato nei loro confronti una denuncia per stalking, dopo l’annuncio di un ‘brindisi’ sotto casa sua. Ieri il sit-in davanti alla Cattedrale


ISERNIA. Come annunciato, i cantonieri della Provincia di Isernia rimasti senza lavoro hanno allestito un sit-in davanti alla Cattedrale nel giorno di Natale. Una protesta pacifica per far sentire ancora una volta la loro voce e le mille difficoltà con cui fanno i conti per la mancata proroga dei loro contratti.
E, naturalmente, non si è fatta attendere la replica al presidente dell’ente di via Berta, che ha minacciato una denuncia per stalking nei loro confronti, dopo l’annuncio degli ex stagionali di voler brindare con gassosa e biscotti secchi sotto casa sua.

“Ovviamente – scrive il portavoce del comitato Pallotta Emilio Izzo -, poiché tutti sanno che chi scrive e i cantonieri non sono avvezzi a perseguitare nessuno e la loro attività è ben visibile e nota alle cronache e ai tutori dell’ordine. Si consiglia dunque un ripasso del dizionario ed, in particolare dei lemmi inglesi in uso nella lingua italiana. Ma il risultato perseguito è stato ugualmente raggiunto, parificando cantonieri con annesso scrivente portavoce ad una cellula terroristica. Infatti, alla comunicazione della manifestazione natalizia, è seguita una nota prescrittiva del questore che ‘considerato che l’abitazione del presidente della Provincia Lorenzo Coia è ubicata in via Palatucci, di fronte all’ingresso della Questura di Isernia; Tenuto conto della situazione di tensione internazionale e nazionale, in ragione della quale le sedi di caserme e i presidi delle Forze di Polizia sono ritenute obiettivi sensibili e pertanto è interdetta qualsiasi forma di assembramento o di riunione nelle loro adiacenze […] è vietata qualsiasi forma di manifestazione su tutta la via Palatucci’. Si tiene a precisare – sottolinea Izzo -, in modo tassativo e perentorio, che manifestanti, oltre a non essere terroristi, sono persone serie che perseguono obiettivi democratici e lo fanno nel modo più onesto e che questo divieto li offende, così come offende l’intelligenza.

Fino a prova contraria, il terrore lo ha creato il presidente Coia e chi lo ha sostenuto, lasciando trentacinque famiglie sul lastrico. Confermiamo la nostra protesta davanti alla cattedrale, perché siamo certi che da quella casa avremo risposte più umane. E visto che chi scrive, da solo, non costituisce né assembramento né riunione sediziosa, a breve la sua protesta la farà in solitaria davanti alla casa del presidente Coia, che piaccia o meno alla Questura ma che piacerà alla democrazia, alla Costituzione ed agli uomini liberi”.

AD

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