I consiglieri di minoranza hanno contestato la presentazione ‘tardiva’ della relazione del revisore contabile
FILIGNANO. Scontro sul bilancio nel corso della seduta del Consiglio comunale di Filignano. ‘Sotto accusa’ la relazione del revisore contabile relativa all’assestamento generale di bilancio e salvaguardia degli equilibri per l’esercizio 2017, poiché non allegata agli atti. Per questo dopo la richiesta, non accettata, di rinviare la seduta, i rappresentanti dell’opposizione hanno abbandonato l’aula.
“Abbiamo chiesto – si legge in una nota della minoranza – di potere avere tale relazione, di poterla esaminare e quindi di spostare la seduta consiliare di discussione ed approvazione dell’assestamento di bilancio e salvaguardia degli equilibri ad altra data, anche ravvicinata dato il rigore dei termini di approvazione. Il sindaco ha comunicato invece che la relazione era pervenuta nella tarda mattinata di ieri, che lui l’aveva esaminata e, seppure composta di un gran numero di pagine, conteneva comunque un parere positivo.
Questo era tutto e doveva bastare per approvare detto argomento all’odg. Inutili sono stati i tentativi della minoranza, nella totale assenza di interventi da parte degli altri consiglieri della stessa maggioranza, di fare riflettere sul fatto che il documento di cui si lamentava l’assenza, o comunque la tardiva presentazione – tale da non consentirne neanche la lettura dell’atto – non è un documento indirizzato esclusivamente al sindaco ma a tutti i lettori del bilancio componenti o no del consiglio. A nulla è valso offrire la considerazione che oltre alle conclusioni, dice il sindaco positive, del revisore la relazione si compone di un articolato di rappresentazioni e di analisi tese ad estrinsecare i contenuti numerici ed atte a consentire l’espressione di un consenso sereno e garantito circa la conformità al dettato della legge. Al tentativo quindi di continuare nella discussione e nell’approfondimento dei dati da parte del sindaco non è rimasta alternativa ai componenti della minoranza se non quella di abbandonare l’aula in segno di protesta”.
