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“Attrici e meretrici”: scontro sui social tra Testa e Kniahynicki

Un commento dell’assessore comunale alla Cultura sul ‘caso Weinstein’ scatena l’ira del consigliere di Persone e Idee per Isernia, che ne invoca la rimozione dalla giunta: “Imbarazzante e inopportuna la permanenza nel ruolo istituzionale”


ISERNIA. Dichiarazioni forse improvvide, di presunto stampo ‘sessista’, che hanno scatenato un vespaio di polemiche. Teatro dello scontro la piazza di Facebook e a finire sulla ‘graticola’ l’assessore comunale isernino Eugenio Kniahynicki, abbandonatosi ad un commento sul caso Weinstein, non sfuggito al consigliere d’opposizione Stefano Testa che, giudicandolo inopportuno e poco appropriato al ruolo, ha addirittura invocato provvedimenti da parte del sindaco.

Ma andiamo per gradi. In questi giorni alla ribalta delle cronache mondiali è finito lo scandalo del produttore cinematografico Harvey Weinstein, accusato di molestie sessuali da almeno 33 attrici: da Angelina Jolie a Gwyneth Paltrow, passando per Asia Argento. Una vicenda torbida e complessa, costata all’uomo l’immediato allontanamento dalla società che egli stesso ha contribuito a fondare e la caduta – come scrive l’Ansa – dall’Olimpo di Hollywood.

Post FBDalle cronache internazionali si è così finiti alla diatriba locale, con la decisione dell’assessore alla cultura Kniahynicki di intervenire sull’argomento scrivendo: “Quindi più che attrici erano tutte meretrici #weinstein”. Una frase, sotto forma di battuta, che ha scatenato l’immediata e drastica reazione del consigliere Testa che ha affermato: “Dichiarazioni inaccettabili che rendono imbarazzante e inopportuna la permanenza di chi le ha pronunciate nel ruolo istituzionale di rappresentante della cultura per il comune di Isernia. Il sindaco ne prenda atto: altrimenti, chi tace acconsente”. Testa è arrivato a chiedere la rimozione di Kniahynicki. Tutto sui social. E quest’ultimo ha inteso ribattere, giustificando con l’ironia la sua esternazione. Tuttavia, diversi utenti hanno comunque ritenuto “fuori luogo” un simile commento, considerando che nella vicenda del noto produttore – ancora tutta da chiarire – si parla anche di veri e propri stupri. E se qualche internauta ha gridato al facile “perbenismo”, qualche altro ha ribattuto rilanciando il tema del “rispetto della donna” e criticato l’uso di “epiteti che mai andrebbero utilizzati”. Pur non volendo attribuire intenti offensivi all’assessore comunale pentro, resta la necessità di affrontare simili tematiche con estrema attenzione: la violenza di genere rappresenta un fardello della società odierna, come lo sta diventando la gogna dei social e lo è già quella mediatica. Episodi in apparenza leggeri, – spiegano gli esperti – spesso nascondo dolore e sofferenze, qualunque siano i protagonisti. E sono in grado di urtare le diverse sensibilità, talvolta oltre l’immaginazione di chi li affronta e ne discute. Pertanto, cautela sarebbe auspicabile da parte di tutti coloro i quali decidono di intervenire su argomenti che hanno in sé una portata sociale, anche se riferiti – come in questo caso – a un mondo patinato. 

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