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L’ottimismo di Frattura: “Il Molise ora può tornare a sognare”

Nella conferenza stampa di fine anno il governatore ha puntato il dito sui segnali di ripresa che sta vivendo il Molise, dall’aumento dei posti di lavoro alle prospettive dei nuovi strumenti in grado di rilanciare l’economia, a partire dall’Area di crisi


CAMPOBASSO. “Il Molise può ora tornare a sognare”. Si mostra ottimista il governatore Paolo di Laura Frattura, snocciolando dati e numeri che a suo avviso accertano la ripresa della regione. Che lui ha iniziato a guidare, ha detto nella conferenza stampa di fine anno, quando si correva il rischio default. E che ora, ha affermato, è in una condizione completamente diversa rispetto a cinque anni fa. “Abbiamo invertito la tendenza – ha detto il presidente – raccogliamo il frutto di tanti interventi portati avanti in cinque anni e anche di alcune scelte impopolari. Ma adesso siamo davvero in condizione di far sognare i molisani”.

Parole che mostrano un ottimismo che sembra cozzare con la percezione della realtà che invece hanno i molisani. Che continuano a fare i conti con il lavoro che non c’è. O che c’è e che poi si perde. Di chi lavora ma non riceve lo stipendio. Casi nella cronaca quotidiana. “Ma le cose si percepiscono per come si raccontano – parole quelle di Frattura evidentemente rivolte alle critiche della stampa – se si racconta sempre che il Molise è all’ultimo respiro i cittadini percepiscono questo. Così come se si fotografa sempre la rabbia di chi ha perso il lavoro e o se si va al pronto soccorso quando ci sono delle situazioni critiche e non quando magari si accerta una qualità. Non dico che bisognerebbe parlare di miracolo fatto, ma dell’impegno per ridare credibilità e prospettive a questa regione”.

Ripresa, ha affermato, certificata dai numeri. In particolare dai posti di lavoro, passati dai 96.700 occupati del 2013 ai 107.200 occupati del 2017. Un aumento del 4,4%, contro una media nazionale dell’1,3%. Quindi le grandi questioni, dallo Zuccherificio, “dichiarato fallito nel 2012”, alla Gam “che quando ci siamo insediati era in ‘coma’, tanto che per coprirne le perdite si utilizzavano il 12% del totale delle entrate fiscali, e che abbiamo accompagnato nella fase della ricostruzione della filiera avicola e dell’investimento privato da parte del gruppo Amadori”.

Non è mancato un riferimento alla questione della mobilità in deroga in favore dei 1.744 lavoratori oggi senza ammortizzatori sociali, dopo l’accordo bipartisan raggiunto ieri in Consiglio regionale, “anche se sono convinto che le politiche attive del lavoro non debbano servire per questo, ma per creare opportunità di lavoro”. Opportunità che potrebbero arrivare, anche su questo Frattura si è mostrato ottimista, dai 900 tirocini formativi, con l’impegno degli imprenditori a stabilizzare almeno il 50% dei tirocinanti.

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