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Elezioni, Roma detta le regole: in bilico Pietracupa. E nel centrosinistra spunta il binomio Di Pietro-Fanelli

Indiscrezioni giungono dalla Capitale. Forza Italia potrebbe limitare la ‘capacità d’azione’ dell’eurodeputato Patriciello per scongiurare una nuova alleanza con Frattura, mentre il Pd ragiona sulla possibilità di presentare in tandem l’ex pm di Mani Pulite e la segretaria dem


CAMPOBASSO/ROMA. Le ‘ingerenze’ dalla Capitale fanno traballare il tavolo delle trattative molisane in vista delle prossime elezioni dalla data ancora incerta, almeno ufficialmente.

Rumors romani riferiscono che la candidatura alla Camera del presidente della Fondazione Neuromed, Mario Pietracupa,  tra le fila di Forza Italia in Molise non sarebbe affatto blindata, come immaginato e dato per scontato dai più fino a pochi giorni fa. Seppure il cognato, l’eurodeputato Aldo Patriciello, spingerebbe per tale ipotesi, la poca chiarezza sulle alleanze che si verranno a determinare per le Regionali avrebbe messo più di qualche pulce nell’orecchio in coloro i quali sono chiamati a decidere le candidature per il partito. In sostanza, a livello nazionale potrebbero impedire al parlamentare europeo di ‘giocare su due tavoli’ e imporre accordi blindati prima della stesura delle liste.

L’ipotesi di un nuovo sostegno a Paolo Frattura, rivelata come indiscrezione da organi di stampa locale, con un presunto incontro a Venafro sugellato da una stretta di mano tra il governatore uscente, il suo fido assessore Vittorino Facciolla e Patriciello, metterebbe in pericolo il destino politico di Pietracupa.

Non va meglio neanche per il centrosinistra, in particolare per il Pd che ha più pretendenti per le poche poltrone disponibili a Roma e il ‘nodo’ Antonio Di Pietro.

Si è tenuto ieri un incontro tra Renzi e i segretari regionali del partito, al quale, naturalmente, si è discusso anche degli equilibri del Molise. Nella circostanza sarebbe venuto fuori, pronto per la candidatura al Senato, il tandem Di Pietro-Fanelli. Una ‘strana coppia’ di candidati con caratteristiche molto differenti, se non distanti. Vedere insieme l’ex pm di Mani Pulite, strenuo difensore della legalità, della trasparenza e oggi dell’unità del centrosinistra, e la segretaria dem Micaela Fanelli, una figura più volte contestata nel Pd e nel centrosinistra in seguito alla vicenda della transazione da 400mila euro tra la stessa e la Regione Molise e, soprattutto, perché tacciata di non essere stata in grado di tenere insieme i pezzi del suo partito, dapprima con la ‘dipartita’ dell’onorevole Danilo Leva e poi con lo smembramento del gruppo Pd in Consiglio regionale (lasciato da Petraroia confluito in Sinistra Italiana, da Totaro ora in Mdp, da Di Nunzio passato in Unione per il Molise e rappresentato oggi solo da Scarabeo, con posizioni decisamente critiche), crea un certo disorientamento. Cerca invece la riconferma a Montecitorio la deputata Dem Laura Venittelli, mentre appare più incerto il destino del senatore Roberto Ruta, vicinissimo all’Ulivo 2.0 ma formalmente ancora nel Pd.

Le elezioni insomma sono praticamente alle porte, eppure la situazione si presenta ancora in-fieri.  

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