HomeSenza categoriaDi Giacomo: l’impegno di tutti per un sogno che diventi realtà

Di Giacomo: l’impegno di tutti per un sogno che diventi realtà

Il presidente del tribunale di Isernia tra i protagonisti del dibattito ‘Molise, quale futuro?’. Sull’eventuale candidatura a governatore rilanciata la necessità di un fronte comune data la situazione di emergenza. Numerosi gli interventi di personaggi di spicco, dall’economia alla sanità fino al turismo e alle infrastrutture


ISERNIA. Turismo, sanità di qualità, ma soprattutto l’impegno di tutti per un obiettivo comune. Questi i capisaldi da cui partire per dare una prospettiva alla Regione Molise, affrontati nel corso del convegno ‘Molise, quale futuro?’, svoltosi presso la Sala Conferenze della Cifolelli Edilizia nell’area Pip di Miranda.

L’iniziativa, promossa dall’associazione culturale ‘Libero Pensiero’ con Domenico e Angela Mancini, ha visto la partecipazione di personaggi di spicco della regione chiamati ad esprimersi sulle prospettive del territorio, quali il presidente vicario del tribunale di Larino Daniele Colucci; il presidente del tribunale di Isernia Vincenzo  Di Giacomo; l’economista Lucio Di Gaetano; il presidente della scuola di legalità ‘Don Peppe Diana’ Vincenzo Musacchio; il manager Vittorio Nola; il medico Lucio Pastore; l’avvocato Gennaro Petrecca; il docente Unimol Nicola Prozzo; il presidente ‘Medici per l’ambiente Isde’ Bartolomeo Terzano; l’architetto Franco Valente. Numeroso anche il pubblico presente. A moderare i lavori, il giornalista Enzo Di Gaetano

enzo di giacomo lucio di gaetano 1Impossibile non tenere gli occhi puntati sul dottor Enzo Di Giacomo, da più parti invocato come candidato presidente della Regione ‘ideale’ per assicurare al Molise una reale possibilità di rilancio. Il magistrato, tuttavia, ha incardinato il suo intervento sulla necessità di un fronte comune per impedire lo smembramento del territorio, come già stava accadendo per la Corte di Appello di Campobasso. “Il Molise rischia di essere smembrato – queste le sue parole – e in questo senso c’è stata anche una proposta di legge, nella legislatura che si sta per chiudere. Il territorio rischia di essere concretamente diviso tra le varie regioni confinanti e questo perché, purtroppo, siamo andati incontro a un processo di progressiva desertificazione che ha portato alla soppressione di tutta una serie di uffici pubblici e, di riflesso, di enti privati ed esercizi commerciali e imprenditoriali”. Ma come fare per evitare questo rischio, “che ci vedrebbe – così il presidente del tribunale pentro – diventare la ruota di scorta delle altre regioni” peggiorando la situazione socio-economica che viviamo?

La risposta è una sola: per invertire tale processo “bisogna puntare con la massima determinazione al rilancio economico e occupazionale del territorio”. La ricetta, dunque, è quella di “un impegno massimo per darsi da fare, perché questa regione ha tutti i numeri per diventare la Svizzera d’Italia. Occorre un impegno disinteressato finalizzato non al particolare ma al generale, all’interesse dell’intera collettività. E questo lo si persegue attraverso un rilancio economico-occupazionale. Ci si può riuscire. Bisogna ridare una speranza – ha aggiunto con passione Di Giacomo – bisogna costruire un sogno che poi occorre riuscire a trasformare in realtà”

folla 3Immancabile una battuta, a margine del dibattito, sulle ‘sirene’ che lo tentano a scendere nell’agone politico. “Potrei valutare questa eventualità qualora si creassero le condizioni che vadano oltre gli steccati ideologici tradizionali, perché l’unica possibilità, a mio sommesso avviso, per fare veramente il bene del territorio è di unire le forze. Noi lo abbiamo già visto, come Associazione nazionale magistrati, promuovendo il comitato unitario per la salvaguardia della Corte d’appello di Campobasso e dei tribunali di Isernia e di Larino. Quella battaglia, cui hanno partecipato tutti – forze civili, sociali, politiche laiche e religiose – è stata una battaglia vinta grazie all’impegno comune. Quindi l’impegno unitario, nei momenti di emergenza, è necessario e fondamentale – ha concluso Di Giacomo – ed è quello che veramente può essere dirimente per la soluzione di determinati problemi”.

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