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Scuole sicure: a Isernia nasce il comitato della ‘Giovanni XXIII’

L’obiettivo è rivendicare il diritto allo studio in sedi adeguate. L’iniziativa ha preso forma a seguito dell’incontro che si è tenuto nei giorni scorsi al Comune


ISERNIA. Rivendicare il diritto allo studio in scuole sicure: con questo obiettivo si è costituito a Isernia un apposito comitato composto da genitori e docenti degli alunni della ‘Giovanni XXIII’.

“La decisione è maturata – si legge nella nota del comitato – in seguito a un incontro con il sindaco della città, Giacomo d’Apollonio. Una delegazione formata dai membri del Consiglio d’Istituto, componente docente e componente genitori, presieduta dalla dirigente scolastica, Rossella Simeone, si è recata a Palazzo San Francesco, venerdì scorso, per rappresentare l’esigenza di trasferire gli alunni del plesso di San Leucio (ex Circolo Didattico ‘Ignazio Silone’) in modo particolare gli alunni allocati nella struttura dell’ex centro anziani nell’edificio di nuova costruzione. Complessivamente le classi in questione sono 7, per un totale di oltre 100 alunni, che attendono una sede più adeguata da anni”.

La delegazione ha proposto al sindaco di prevedere l’assegnazione di un piano, o in subordine delle aule necessarie, del costruendo Polo Scolastico di San Leucio. “Proposta – si legge ancora nella nota -, ribadiamo, che ricalca quanto previsto già in fase progettuale del Polo Scolastico antisismico. Il primo cittadino ha, però, gelato la delegazione comunicando, ufficialmente, che la struttura ora è destinata ad accogliere interamente un altro Istituto Comprensivo perché mutate le esigenze di sicurezza”.

“Distante dalla volontà di ingaggiare una guerra tra scuole o tra istituzioni – evidenzia infine il nuovo comitato -, preso atto che dall’incontro a Palazzo San Francesco non sono emerse proposte, a tutela della sicurezza di tutti gli alunni della città, presenterà al sindaco, nel più breve tempo possibile, proposte di altre strade percorribili. La situazione è molto delicata. In ballo c’è innanzitutto la sicurezza degli alunni, tutti devono avere scuole sicure, e ci sono anche i posti di lavoro dei docenti”.

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