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Politiche, Di Pietro in bilico tra Pd e LeU: il sogno di rimettere insieme i “parenti coltelli”

Nonostante il gelo di Matteo Renzi, l’ex pm di Mani Pulite sempre intenzionato a candidarsi in Molise al Senato, da indipendente del centrosinistra. In casa dem i nomi del giornalista Domenico Iannacone e dell’assessore Vittorino Facciolla in pole per la Camera. Nel M5s Antonio Federico favorito per Montecitorio, lascerebbe la candidatura da aspirante governatore a Patrizia Manzo o Roberto Gravina


CAMPOBASSO. Elezioni Politiche, Antonio Di Pietro non arretra. E nonostante il gelo di Matteo Renzi – “finché sarò io segretario del Pd il giustizialismo alla Di Pietro non avrà mai una casa nel partito dei riformisti” – resta ancora intenzionato a presentarsi al Senato in Molise. Da indipendente del centrosinistra e con l’obiettivo, ambizioso mica poco, di ottenere l’appoggio di Pd e Liberi e Uguali, “parenti coltelli”, come li definisce.

Operazione di riappacificazione della coalizione che invece convince eccome il segretario regionale dem Micaela Fanelli, intenzionata a rilanciare sul nome di Di Pietro. Un pezzo da novanta, che non dispiace neppure a Pietro Grasso e Massimo D’Alema. Motivati a schierare nella loro squadra nomi di primo piano, in grado di aumentare il consenso di Liberi e Uguali. Anche a scapito del Pd.

Operazione non dissimile a quella portata avanti a livello locale da Danilo Leva, che fatto il ‘colpo grosso’, mettendo in campo nella compagine di LeU il rettore dell’ateneo molisano Gianmaria Palmieri, che correrà al Senato da indipendente. Con i nomi dello stesso Leva, del sindaco di Larino Vincenzo Notarangelo, del presidente del Consiglio comunale di Campobasso Michele Durante e del sindacalista Sergio Sorella indicati nella prima rosa di nomi spedita a Roma, in attesa della definizione della rappresentanza femminile, per la valutazione del direttivo nazionale.

Da LeU al Partito democratico, che ieri a Largo del Nazareno ha discusso le regole delle candidature, con i nomi che in Molise saranno ufficializzati la prossima settimana. Il segretario regionale Micaela Fanelli dovrebbe correre per il Senato, puntando a prendere il posto dell’uscente Roberto Ruta, fondatore dell’Ulivo 2.0 ma mai fuoriuscito dal Pd, la cui posizione resta da definire. Domenico Iannacone e l’assessore regionale Vittorino Facciolla sono in pole per la Camera a Campobasso (rispettivamente sul maggioritario e sul proporzionale), Carlo Veneziale su Isernia, con Laura Venittelli che rivendica la ricandidatura, se alla Camera o al Senato è ancora da chiarire.

Pochi dubbi per il M5s. Con le votazioni sulla piattaforma Rousseau in corso, i nomi degli aspiranti deputati e senatori si conosceranno entro domenica. Il consigliere uscente Antonio Federico dato come favorito per la Camera, con il seggio di Palazzo Madama conteso invece da 26 aspiranti senatori. Un’opzione, quella Federico per il Parlamento, che potrebbe favorire la corsa per la candidatura a governatore regionale di Patrizia Manzo o di Roberto Gravina. Con il giurista Vincenzo Musacchio che rilancia sul suo nome e annuncia la sua volontà di sottoporsi, anche lui, al giudizio della rete.

Carmen Sepede

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