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Politiche, Leva ufficializza la sua corsa al Parlamento e annuncia la lotta alla diseguaglianza sociale

Il parlamentare, candidato a sostegno di Pietro Grasso, traccia le linee programmatiche di Liberi e Uguali: progressività fiscale e contratti a tutele crescenti per difendere la generazione di quarantenni. Negativo il giudizio sul PD, in Italia e in Molise: “Ha tradito i valori della sinistra”  


ISERNIA. Ha ufficializzato la sua riconferma in campo per le imminenti Politiche, candidato nel collegio maggioritario della Camera di Isernia sotto il simbolo di Liberi e Uguali, la compagine a sostegno del presidente del Senato Pietro Grasso.

Il deputato Danilo Leva, nell’intervista ad Antonello Barone all’interno del contenitore ‘Tutti Candidati’, realizzato da KComunicazione in collaborazione con Primonumero, ha tracciato le linee programmatiche di LeU, proponendosi di difendere, tra le altre cose, la generazione di quarantenni, di cui egli stesso fa parte, e di riportare in auge i valori della sinistra, a suo avviso traditi da Pd, tanto in Italia da Renzi quanto in regione da Frattura, per la formula – ha sostenuto – del “chi si somiglia, si piglia”.

Ed ecco il progetto: “Siamo per la progressività fiscale – ha affermato il parlamentare – perché chi ha di più deve dare di più, soprattutto perché la crisi ha impoverito sempre gli stessi e arricchito sempre meno persone. È cresciuta la forbice della diseguaglianza sociale. È lì che dobbiamo concentrare le nostre proposte. Forte progressività fiscale, per noi significa più tasse ai ricchi. Anche al patrimonio, perché aver tolto la tassa sulla casa anche ai miliardari è stato un regalo ai ricchi, non è stato un provvedimento utile per i meno benestanti. Vogliamo che venga introdotto un contratto a tutele crescenti, capace di garantire i diritti che il Jobs Act ha smantellato. Ben otto su dieci nuovi contratti di lavoro – ha proseguito Leva – sono a tempo determinato e precarietà del lavoro significa precarietà della vita. C’è un’intera generazione, la mia, quella dei quarantenni, che è senza tutele. Che non riesce più ad affrontare le minime condizione di vita quotidiana. Voglio tornare in Parlamento per difendere questa generazione”.

Una visione di sinistra che – ha lasciato intendere il deputato molisano – potrebbe essere condivisa anche con un Pd, non più a guida renziana. Leva, infatti, non ha nascosto che “la rottura dentro il centrosinistra è una follia”. Tuttavia, ne ha imputato la responsabilità all’attuale segretario nazionale dem e ha osservato: “Se il PD fa politiche di destra, noi usciamo dal PD e fondiamo Liberi e Uguali”. In ogni caso, il tema alleanze non può essere tralasciato ma Leva non si è sbilanciato: “I primi interlocutori dopo il voto di Piero Grasso saranno quelli che mostreranno convergenze con il nostro programma e la nostra visione del Paese”.

Sul veto di Renzi alla candidatura di Di Pietro al Senato, infine, il parlamentare di LeU ha reagito laconico: “E’ un problema del Pd, ma mi aspetterei da Di Pietro un sussulto di dignità”.

Guardando esclusivamente in casa Molise, invece, Leva ha evidenziato l’esigenza della discontinuità, criticando aspramente l’attività svolta sul territorio dal gruppo dirigente dem, simpaticamente etichettato con “le tre F, Frattura, Fanelli e Facciolla”. Tattica, a suo parere convinto, la scelta del rinvio della data delle elezioni Regionali. “Si vuole aspettare – ha detto – per capire se dopo il voto politico il PD, insieme a Forza Italia, possa dar vita ad un governo istituzionale e ricalcare quello schema anche qui”.

Parole positive solo per “l’amico” senatore Roberto Ruta, ma senza svelarne e comunque svelare le mosse per le Regionali. “Sono uscito dal PD perché ho una storia politica diversa da quella di Roberto. Rispetto la sua decisione, ma Roberto, a differenza dell’attuale dirigenza del gruppo del PD, ha un’idea di colazione, di centrosinistra. Idee comuni sulla sanità, sul valore del lavoro, dell’ambiente. C’è un terreno comune su cui poter camminare insieme. Ruta candidato presidente alla Regione? È presto per parlarne. Per il momento abbiamo fatto una rosa di candidati per le politiche: abbiamo messo in campo nomi veri, forti e rappresentativi, – ha concluso – che puntano ad essere riferimento per un mondo ampio di centrosinistra”.

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