Di Pietro presenta ‘Grande Molise’: “Voglio fare da garante per riunire il centrosinistra”

L’annuncio dell’ex magistrato del pool ‘Mani pulite’ ed ex ministro dei Lavori pubblici, all’indomani dell’ufficializzazione del simbolo. In un’intervista a isNews il ‘Tonino’ nazionale spiega la sua volontà di dedicare il proprio impegno politico alla regione, che ha lasciato cinquant’anni fa “con la valigia di cartone”. Scelta sulla quale ha pesato anche il no di Matteo Renzi a candidarlo con il Pd alle Politiche del 4 marzo


di CARMEN SEPEDE

CAMPOBASSO. “Sono pronto a svolgere un ruolo di garante, per perseguire l’unità del centrosinistra in Molise. Questo è da sempre il mio obiettivo, da storico fondatore dell’Ulivo, e lo è anche oggi”. Antonio Di Pietro mette i puntini sulle i. Il simbolo ‘Grande Molise-Di Pietro presidente’ che ha deciso di presentare alle prossime Regionali, non è finalizzato a spaccare, ma a unire il centrosinistra. Rimettendo insieme anche i ‘fratelli coltelli’ di Pd e Liberi e Uguali. Se poi questa unità si raggiungerà sulla sua candidatura a governatore del Molise si vedrà.

27752324 10213433886036041 8649173229593677666 nMa intanto il dado è tratto. Di Pietro alle Elezioni del 22 aprile sarà presente. Con una sua lista, di certo. O direttamente come candidato presidente. Per valorizzare e promuovere il nome del Molise fuori dai confini regionali. Oltre che per realizzare politiche di sviluppo concrete. Da chi è abituato alla concretezza. Da ex magistrato del pool Mani pulite e da ministro dei Lavori pubblici. Una scelta sulla quale di certo ha pesato il no di Matteo Renzi alla sua candidatura alle Politiche. “Mi hanno usato come specchietto per le allodole”, il suo commento all’indomani della presentazione delle liste, quando si era detto convinto che il veto sul suo nome era stato posto da tempo. A livello nazionale, più che locale.

“E’ questo il tema che avevo sollevato quando avevo dato la mia disponibilità a candidarmi per le Politiche – ha raccontato in un’intervista rilasciata a isNews – lo avevo detto allora e lo ribadisco. Voglio dedicare l’ultima parte della mia esperienza politica al mio Molise. Avrei voluto farlo in Parlamento, ma non mi è stato possibile. Devo dire che il Pd molisano ha portato avanti fino all’ultimo momento la mia candidatura, questo devo riconoscerlo e per questo ringrazio personalmente il segretario Micaela Fanelli, che si è spesa personalmente fino alla fine. Ma mi sono dovuto scontrare con il no di Matteo Renzi, che ha detto “finché ci sono io non ci sarà lui”. Come commentare una cosa del genere? Allora ho deciso di guardare alle Regionali”.

Al suo posto, sul maggioritario del Senato, che è la casella che era stata pensata per lei, è stato indicato Enrico Colavita.
“Si tratta di una persona che conosco e per la quale nutro grande rispetto”.

Torniamo alla sua decisione di candidarsi alle Regionali.
“Se mi chiedono perché lo faccio torno a raccontare la mia storia. Io cinquant’anni fa ho lasciato il mio Molise, quando non ci ‘azzeccavo’ nemmeno a parlare l’italiano. Con la valigia di cartone, come stanno facendo oggi tanti giovani che hanno ripreso a emigrare. Ho fatto l’avvocato, il magistrato, poi ho fatto il ministro. E quando facevo il ministro tutti conoscevano il nome del Molise. Che è quello che io voglio oggi. Far conoscere la mia regione. Oltre ad avviare progetti per il rilancio produttivo di questa terra”.

Quindi ha deciso di lanciare il suo nuovo simbolo, ‘Grande Molise’.
“In questi giorni sono impegnato con la parte organizzativa, quella della presentazione del simbolo, per non farmi trovare impreparato alla prossima scadenza elettorale. Per essere presente devo raccogliere le famose 300 firme e in questi giorni sto facendo proprio questo. Prepararmi per la competizione”.

Solo qualche mese fa lei ha detto no alla proposta dell’Ulivo 2.0, che le era stata formalizzata dal senatore Roberto Ruta, che pubblicamente le chiese di candidarsi a governatore.
“Allora risposi mi dispiace, non posso accettare la candidatura a governatore perché il mio nome non unisce, ma divide. Ed è quello che dico ancora oggi. Io non voglio dividere, ma unire, perché se non corre unito il centrosinistra perde. Non ripetiamo a livello locale l’esperienza nazionale, in cui si va divisi. Io voglio mettere a disposizione della mia terra la mia competenza e la mia esperienza e soprattutto voglio fare da garante, per rimettere insieme tutte queste anime della sinistra, dal Pd a Liberi e Uguali. E lo dice uno che è stato tra i fondatori dell’Ulivo, con Bersani e Vendola. Poi se a livello locale questi decidono di stare ancora come ‘cani e gatti’, farò le mie valutazioni”.

In quel caso si candiderà a governatore?.
“Alle prossime elezioni ci sarò. Di sicuro ci sarà la mia lista”

Proprio oggi il governatore Paolo di Laura Frattura ha detto di nutrire profondo affetto nei suoi confronti e di considerarla un ottimo candidato, sia se sarà lei un suo competitor, sia se si ragionerà in un discorso di alleanza.
“E’ quello che penso anch’io. Lo ripeto, sono qui per unire, non per dividere. Discutiamo per trovare la sintesi”.

E della critica che le è stata mossa in queste ore dal deputato Danilo Leva, che ha detto ‘Di Pietro si candida alla Regione per convenienza, perché scartato da Frattura e Renzi’, che ne pensa?
“All’amico Danilo Leva, che saluto cordialmente, voglio dire che forse non ha inteso il senso di questa mia intervista rilasciata a isNews. E che poi è la stessa cosa che avevo detto a lui e a Roberto Ruta quando mi avevano proposto di candidarmi a governatore. Io non vengo in Molise per dividere, ma voglio mettermi a disposizione per rilanciare l’unità del centrosinistra. Se questo non avverrà mi dispiace per il mio Molise, perché si rischia di perdere anche alle Regionali”.