Potere al Popolo, Ulivieri in Molise: “Priorità al lavoro, passo indietro sulle riforme fatte finora”

Il noto allenatore a Isernia per sostenere la nuova formazione di sinistra in vista delle Politiche. Di Sabato attacca Venittelli e Colavita: “La prima ha votato il Job Act, il secondo l’ha sostenuto essendo di Confindustria”


ISERNIA. Tappa isernina per il noto allenatore di calcio, ma anche politico, Renzo Ulivieri per tirare la volata alla formazione di Potere al Popolo. Presso la Sala Raucci di Palazzo San Francesco l’incontro con la stampa e con i simpatizzanti del ‘giovane partito’ che punta a “restituire voce alla sinistra e, dunque, alle esigenze dei più deboli”.
Sostenere Potere al Popolo una “scelta di cuore, un’emozione”. Così si è espresso il presidente dell’Associazione Italiana Allenatori, militante politico sin dagli anni Sessanta, da quando mise in tasca la tessera del Partito Comunista. Sua la frase con cui ammette pubblicamente di aver preferito il nascente soggetto politico, all’altro neonato Liberi e Uguali. “Non ho mai fatto il politico di professione – ha confessato, spiegandosi, Ulivieri – e pertanto la politica doveva pure emozionarmi. Ma io non voglio parlare di chi ha fatto altre scelte, figurarsi. Però qua ho trovato più emozioni, ho trovato quello che è lo spirito della sinistra, l’essere uomini di sinistra. Io credo che sia l’ultimo tram che passa e noi lo dobbiamo prendere, perché ci sono questi ragazzi giovani che hanno grande entusiasmo e ci siamo anche noi anziani. Potere al popolo rappresenta l’ultimo passaggio di una sinistra che vuole ricompattarsi, che vuole ripartire, che si vuol rimettere, com’è sempre stato nella sua idea, a servizio delle parti più deboli della società. Noi questo lo dobbiamo fare, è un dovere politico, ma anche morale”.

Potere al popolo genteQuindi un cenno sui prossimi passi da compiere. Priorità al lavoro, cambiando totalmente rotta. “Ieri – ha affermato Ulivieri – sentivo un’intervista di Gentiloni che diceva: ‘Mi metto a disposizione perché dobbiamo proseguire sulla strada delle riforme’. Non rimane altro – ha quindi commentato – che prendere a pistolettate i lavoratori o mettere al muro quelli che non hanno lavoro. La prima cosa è interrompere e tornare indietro sulle riforme fatte in questi ultimi anni”.
Infine, un cenno agli episodi violenti di Perugia, dove un giovane di Potere al Popolo è stato aggredito mentre affiggeva i manifesti elettorali. “Non so se si tratti di un rigurgito fascista, – ha concluso il ct – ma so le risposte che dobbiamo dare noi. Le nostre risposte devono essere ferme, dure, con la forza della non violenza. Con le mani pulite dobbiamo portare avanti la forza delle nostre idee”.