HomeSenza categoriaIsernia, Centro di Senologia a rischio: Calenda pronta alle barricate

Isernia, Centro di Senologia a rischio: Calenda pronta alle barricate

La consigliera regionale leghista si schiera al fianco delle pazienti e del personale sanitario per scongiurare la chiusura del reparto e promette “battaglia”


ISERNIA. Alla paventata chiusura del reparto di senologia presso l’ospedale Veneziale di Isernia, ‘reagisce’ la consigliera regionale Filomena Calenda, schierandosi dalla parte delle donne, quelle donne che hanno firmato una petizione per scongiurarne il ‘taglio’, e promettendo battaglia.

“Esprimo la mia vicinanza a tutte le donne, alle pazienti, ai medici e al personale infermieristico – afferma l’esponente leghista in una nota – che quotidianamente fanno i conti con una profonda amarezza, a cui non possono neppure dare sfogo.
È ormai da diverso tempo che il nosocomio pentro è diventato bersaglio di speculazioni da parte di chi ad una attenta analisi dei fatti, ha preferito la strada più semplice, ma invalidante. Il reparto di senologia di Isernia è un fiore all’occhiello della sanità molisana. La struttura accoglie non solo pazienti dell’area pentra, ma anche donne, molte giovanissime, dell’Alto casertano e del basso Lazio. Abbiamo assistito in passato ad una rivoluzione sanitaria basata su scelte scellerate, che nulla o poco avevano a che fare con una offerta che mettesse concretamente al centro il paziente in una visione globale di equilibrio territoriale. È incomprensibile questo accanimento da parte di chi ha potere decisionale. Svuotare un territorio, – prosegue Calenda – iniziando a operare tagli significativi sugli aspetti più importanti, come quello della salute dei cittadini, è inaccettabile”.

Di qui l’impegno: “Sarò al fianco di ogni donna per tutelare il diritto alla salute. Non possiamo permettere di chiudere reparti salvavita; non stiamo giocando alla roulette russa con il destino delle persone. Sono certa che la sensibilità di ognuno di noi possa guidarci verso la scelta giusta, dando il giusto valore a strutture che da decenni restituiscono il sorriso alle famiglie e consentono a tantissime donne di continuare a guardare il futuro con occhi di speranza. Il Molise ha professionisti di comprovata caratura umana e professionale, – ancora la consigliera regionale – per cui i viaggi della speranza in luoghi dove si è solo dei numeri e non delle persone non rientrano più tra le scelte principali delle pazienti.  Perché tornare indietro nel tempo cancellando con un colpo di spugna i sacrifici di tante persone e gettare via la speranza dei molisani. Una soluzione c’è sempre, serve solo buona volontà. Una ‘battaglia’ che non ha colore politico – conclude – e che vedrà sicuramente il consenso unanime di tutta la classe politica per la tutela del diritto alla salute, che deve essere identico in ogni angolo della regione”.

 

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